21 agosto 2003

Sfarfallio

Stanotte alle 2 lampeggiava l'intero orizzonte. Dopo una mezz'oretta ho dovuto chiudere di corsa tutte le finestre al vento che piegava le chiome a 45°. La tempesta stava per scoppiare e non lo faceva. Uno spettacolo di energia in potenza, sensazione di vigilia espressa stavolta dalla natura che esitava a esplodere nel mutamento.
Stamane ho dato la sveglia alle farfalline notturne che erano rimaste prigioniere al di qua dei vetri e le ho fatte uscire. Chissà se erano ancora assonnate, chissà se si danno il turno con le loro sfarzose colleghe diurne.

Una di loro l'altro giorno mi ha emozionato. Ero in piscorte (la pineta di Castello di Fiemme) e per la terza volta una farfalla è venuta a posarsi sulle mie dita. Era particolarmente bella: la stavo già seguendo con lo sguardo mentre alternava il battito a splendide planate con le sue ali grandi, gialle, non maculate ma ornate con regolarità da cerchietti neri a costellarne il profilo.
Bellissima e affettuosa, ha indugiato sulla mia pelle lasciandosi rimirare con comodo. Bellissima e riservata, se n'è andata non appena ha visto comparire una macchina fotografica che intendeva ritrarci insieme.
Ma non basta l'assenza di stampe ad attenuare i ricordi.

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a cura di Giulio Pianese

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