Nella Grotta del Bue Marino, la "sala degli specchi" offre lo spettacolo raddoppiato delle stalattiti che si riflettono in un'acqua limpidissima e fermissima, della quale l'occhio non riesce a cogliere immediatamente la reale profondità. Scrutando ci si perde tra le due visioni possibili, quella del fondo materiale e quella molto più ampia e luminosa del fondo riflesso. E pur sapendolo, si ricade nell'illusione all'occhiata successiva.
Sembra una metafora dello sguardo che rimbalza nello sguardo altrui. Ti rimiro, mi tuffo nel profondo della tua pupilla e mi rispecchio nella tua iride. Lo sguardo mio riflesso nel tuo mi restituisce un io che si sdoppia e si perde, scoppia smarrendosi in te che guardi e mi guardi, raddoppia riconoscendosi nel tuo riconoscimento. E nel contempo tu ti rivedi nel mio sguardo, mentre le identità si moltiplicano come le visioni, si dividono come allo specchio, per poi ritrovarsi intere nel tutto.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.