23 ottobre 2011

Non farti confondere dal "la la la"

Questa canzone è scherzosa, ma anche profonda.
L'avevo apprezzata dapprima in un'esecuzione di Amanda Palmer, poi ho scoperto che ne è autore l'artista scozzese Nick Currie, alias Momus, dal suo album Ping Pong (1997).

Di seguito il testo originale e una mia traduzione, per la quale ho scelto di mantenere il punto di vista femminile derivato dalle interpretazioni della poliedrica Amanda MacKinnon Gaiman Palmer (vedi anche Dresden Dolls e Evelyn Evelyn), in quanto mi sembra più divertente e in acrobatico equilibrio tra disincanto e sensibilità, specialmente nei non detti e nelle parentesi.


I Want You, But I Don't Need You


I like you, and I’d like you to like me to like you
But I don’t need you
Don’t need you to want me to like you
Because if you didn’t like me
I would still like you, you see
La la la
La la la

I lick you, I like you to like me to lick you
But I don’t need you
Don’t need you to like me to lick you
If your pleasure turned into pain
I would still lick for my personal gain
La la la
La la la

I fuck you, and I love you to love me to fuck you
But I don’t fucking need you
Don’t need you to need me to fuck you
If you need me to need you to fuck
That fucks everything up
La la la
La la la

I want you, and I want you to want me to want you
But I don’t need you
Don’t need you to need me to need you
That’s just me
So take me or leave me
But please don’t need me
Don’t need me to need you to need me
Cos we’re here one minute, the next we’re dead
So love me and leave me
But try not to need me
Enough said
I want you, but I don’t need you

La la la
La la la

I love you, and I love how you love how I love you
But I don’t need you
Don’t need you to love me to love you
If your love changed into hate
Would my love have been a mistake?
La la la
La la la

So I’m gonna leave you, and I’d like you to leave me to leave you
But lover believe me, it isn’t because I don’t need you (you know I don’t need you)
All I wanted was to be wanted
But you’re drowning me deep in your need to be needed
La la la
La la la la la la la la la

I want you, and I want you to want me to want you
But I don’t need you
Don’t need you to need me to need you
That’s just me
So take me or leave me
But please don’t need me
Don’t need me to need you to need me
Cos we’re here one minute, the next we’re dead
So love me and leave me
But try not to need me
Enough said
I want you, but I don’t need you




Ti voglio, ma non ho bisogno di te

Mi piaci, e vorrei che ti piacesse che mi piaci
ma non ho bisogno di te
non ho bisogno che tu mi voglia perché tu mi piaccia
Perché se io non ti piacessi,
vedi, mi piaceresti comunque
La la la
La la la

Ti lecco, mi piace che ti piaccia che io ti lecchi
ma non ho bisogno di te
non ho bisogno che ti piaccia per leccarti
Se il tuo piacere si mutasse in tormento
leccherei comunque per mio godimento
La la la
La la la

Ti scopo, e adoro che adori che io ti scopi
ma non ho un cazzo di bisogno di te
non ho bisogno che tu abbia bisogno che io ti scopi
Se hai bisogno che io abbia bisogno di te per scopare
se ne va tutto affanculo
La la la
La la la

Ti voglio, e voglio che tu voglia che io ti voglia
ma non ho bisogno di te
non ho bisogno che tu abbia bisogno che io abbia bisogno di te
Sono semplicemente io
quindi prendimi o lasciami
ma per favore non avere bisogno di me
non avere bisogno che io abbia bisogno che tu abbia bisogno di me
Perché un istante siamo qui e l’istante dopo siamo morti
dunque amami e lasciami
ma cerca di non avere bisogno di me
Basta con le parole
ti voglio, ma non ho bisogno di te

La la la
La la la

Ti amo, e adoro come adori come ti amo
ma non ho bisogno di te
non ho bisogno che tu mi ami per amarti
Se si mutasse in odio il tuo amore
il mio amore sarebbe stato un errore?
La la la
La la la

Perciò ti lascerò, e vorrei che mi lasciassi per lasciarti
ma amante, credimi, non è perché non ho bisogno di te (lo sai che non ho bisogno di te)
Tutto ciò che volevo era essere voluta
ma mi stai affogando nel tuo bisogno di essere necessario
La la la
La la la la la la la la la

Ti voglio, e voglio che tu voglia che io ti voglia
ma non ho bisogno di te
non ho bisogno che tu abbia bisogno che io abbia bisogno di te
Sono semplicemente io
perciò prendimi o lasciami
ma per favore non avere bisogno di me
non avere bisogno che io abbia bisogno che tu abbia bisogno di me
Perché un istante siamo qui e l’istante dopo siamo morti
dunque amami e lasciami
ma cerca di non avere bisogno di me
Basta con le parole
ti voglio, ma non ho bisogno di te

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P.S. gennaio 2012: ho modificato la traduzione di un paio di versi (quelli che finiscono con to lick you e to love you). Inoltre avevo omesso di specificare che in alcuni casi la ridanciana struttura cela un doppio significato riguardo al bisogno, "need", smentito o dichiarato secondo la piega della lettura. Così, Don’t need you to need me to need you può essere: "non ho bisogno che tu abbia bisogno che io abbia bisogno di te" oppure: "non ho bisogno che tu abbia bisogno di me per avere bisogno di te".

09 ottobre 2011

Come e quanto

Come saranno i fuochi d'artificio della festa più bella che i sogni ti abbiano permesso d'immaginare? Quanto sarà ampio il luogo destinato ad accogliere tutti gli amici e le persone a te care di tutti i tempi?
L'immagine perfetta del desiderio bambino permane, per quanto impolverata dal lungo oblio. La sua ingenuità non si confonde con le imperfezioni di realtà casuali, non si scontra in competizioni. Quel prato cintato intorno alla villa l'hai visto o creato nella tua mente e sai bene che lì dentro non si patisce disagio, che il conflitto non vi trova piede, che è un piccolo paradiso con la verità di una fiaba.

Come sarà il nostro vivere alla rincorsa dell'improbabile? Quanto saranno difficili da scovare le pietre preziose al naturale, ascose lucentezze indistinguibili all'occhio avido?
Lo sguardo dentro il buio ce lo insegnarono di nuovo, di nuovo apprendemmo a fidarci dell'emanazione, a procedere tentoni risalendo il corso del tempo e così ritrovarci. Nessun percorso fa paura di per sé quando la mano e la mano si cercano, quando le dita ridisegnano volti, quando le carezze tracciano profili richiamando l'anima all'epidermide che risuona di armoniche.

Come saranno gli istanti presenti quando non esisterà un quando? In quanto tempo il tempo si annullerà nell'essere, quanto durerà per ciascun petalo il meraviglioso schiudersi?
L'eternità verticale di un momento magico non è più illusoria di tutto il resto. L'immensa vertigine del bello incontenibile si specchia in una bolla di saliva gonfiata per gioco, s'insabbia tra le curve di una pista per le biglie, risuona nel rimbalzo di un pallone sul cemento, odora di cantine scavalcate a nascondino, ha il gusto di una mela presa a Dio nel suo giardino.

04 ottobre 2011

Oggi come oggi

Io, io, io me lo ricordo di quando ci si era appena messi il grembiulino, si aveva giusto il tempo di aprire il quaderno, scrivere la data, aprire l'astuccio dei pastelli, disegnare un saio e un lupo e già arrivava un giorno di vacanza!
Io, io, io me lo ricordo di quando il 4 ottobre era festa nazionale e non sapevamo nemmeno distinguere tra festa laica e religiosa, ché tanto era uguale: si stava a casa da scuola, dal lavoro, si giocava, si mangiava, si rigiocava.
Io, io, io me lo ricordo di quando il 4 ottobre cadeva in settembre, sì in settembre: è che il calendario lo disegnavano così, perché lo disegnava una per cui disegnare era sempre stato un incubo e che piuttosto si sarebbe fatta sculacciare.
Io, io, io me lo ricordo di quando, oggi, è ancora estate ma la sera poi ti frega perché rinfresca. Anche se poi in fondo non è mica quella la fregatura, bensì il fatto che il mare e la montagna sono lontani da qui, troppo lontani, quasi come te.


a cura di Giulio Pianese

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