31 maggio 2007
Because the night
vorrei lasciarmi scrivere da quel che viene, lasciarmi vivere da quel che chiama, respirarmi più vivo e riassaggiarmi più folle mentre vado dritto per la rotta riaggiustata
oppure
verrei a lasciarti leggere quel che mi preme, lasciarti scindere per ciò che brami, riassaggiarti lasciva a respirar tra le zolle mentre t'inoltri nel bosco dei desideri veri
vorrei, verrei, ma l'eco è muta tra le pareti di uno stomaco notturno
verrei, vorrei, ma l'ego sputa trame e reti d'uno stomachevole turno
29 maggio 2007
Partiture
Anzi che il pentagramma, il foglio bianco; sequenze alfanumeriche a far da notazione; il clic dei tasti e il monitor strumenti che rimpiazzano la penna d'oca e il rigo; quanto al resto, ci siamo: è musica, musica polifonica eseguita attraverso le parole di quattro personaggi.
Frasi che toccano e scardinano quanto un cantabile dai molteplici registri, motivi che si rincorrono attraversando la cronologia come fosse un setticlavio, in grado di moltiplicare le coesistenze in barba alle distanze spaziotemporali.
Sono i termini e i temi a ricorrere e a legare tra loro le voci di quattro donne, femmine o bambine, esseri umani, nella pagina di Bhuidhe che s'intitola: Penelope è partita, Penelope è tornata.
Frasi che toccano e scardinano quanto un cantabile dai molteplici registri, motivi che si rincorrono attraversando la cronologia come fosse un setticlavio, in grado di moltiplicare le coesistenze in barba alle distanze spaziotemporali.
Sono i termini e i temi a ricorrere e a legare tra loro le voci di quattro donne, femmine o bambine, esseri umani, nella pagina di Bhuidhe che s'intitola: Penelope è partita, Penelope è tornata.
Messaggi in bottiglia
Per caso, o coincidenza, o.
Raccolgo, apro, leggo: "gentilmente ti mangerei"
e lascio che un sorriso goloso contrasti la malinconia.
(nel frattempo, più o meno casualmente, si sente Neil Young)
Raccolgo, apro, leggo: "gentilmente ti mangerei"
e lascio che un sorriso goloso contrasti la malinconia.
(nel frattempo, più o meno casualmente, si sente Neil Young)
27 maggio 2007
Incipit è un termine che significa inizio
Qualcuno mi ha chiesto di riportare gli incipit di 5 libri per me importanti (di sicuro Sara e Jane, non ricordo se anche altri - nel caso, dimmelo e segnalerò), ma al momento mi vengono invece in mente un paio di finali: uno è quello del Corsaro Nero di Salgari, con le parole: "Guarda lassù: il Corsaro Nero piange!" scolpite nella mia memoria di fanciullino e ritrovate 35 anni dopo, quando la Cajuina ha ultimato la lettura del romanzo (ormai del finto viaggiatore veronese ha spulciato quasi l'intera serie).
L'altro è l'unico motivo per cui son grato a Baricco Alessandro, che lo lesse in TV anni e anni orsono: il paragrafo che suggella L'amore ai tempi del colera di García Márquez, del quale mi piace riportare anche l'originale, oltre all'efficace traduzione di Claudio M. Valentinetti:
Quanto agli incipit, ce ne sono mille milioni di miliavrdi, come direbbe Lorenzo, ma per ora me la cavo con uno che m'ha sempre divertito, in ragione di quel Barrabás destinato a infilzare cagnoline sulla sua verga: La casa degli spiriti di Isabel Allende.
L'altro è l'unico motivo per cui son grato a Baricco Alessandro, che lo lesse in TV anni e anni orsono: il paragrafo che suggella L'amore ai tempi del colera di García Márquez, del quale mi piace riportare anche l'originale, oltre all'efficace traduzione di Claudio M. Valentinetti:
-Y hasta cuándo cree usted que podemos seguir en este ir y venir del carajo?- le preguntò.
Florentino Ariza tenía la respuesta preparada desde hacía cincuenta i tres años, siete meses y once días con sus noches.
-Toda la vida- dijo.El amor en los tiempos del cólera
"E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?" gli domandò.
Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatré anni sette mesi e undici giorni, notti comprese.
"Per tutta la vita" disse.
Quanto agli incipit, ce ne sono mille milioni di miliavrdi, come direbbe Lorenzo, ma per ora me la cavo con uno che m'ha sempre divertito, in ragione di quel Barrabás destinato a infilzare cagnoline sulla sua verga: La casa degli spiriti di Isabel Allende.
Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato, e per sopravvivere al mio stesso terrore.(traduzione di Angelo Molino e Sonia Piloto di Castri)
Barrabás llegó a la familia por vía marítima, anotó la niña Clara con su delicada caligrafía. Ya entonces tenía el hábito de escribir las cosas importantes y más tarde, cuando se quedó muda, escribía también las trivialidades, sin sospechar que cincuenta años después, sus cuadernos me servirían para rescatar la memoria del pasado y para sobrevivir a mi proprio espanto.La casa de los espíritus
25 maggio 2007
Pubblicità blogresso
Nel libricino l'avevo scritto, che Rillo "ha saputo più volte farsi promotore e attore d'iniziative volte a portare l'esperienza dei blog a contatto con il resto del mondo".
Così, dopo un paio di pazziate e una pasolinata, stasera, venerdì 25 maggio, allo Spazio Civico di Casarile, alle porte di Milano (ma anche non lontano da Pavia), lo si potrà vedere insieme a Fraps, Aladin, Narsil e altre fantastiche creature in quattro intermezzi comici.
Lui si schermisce, ma credo che chi potrà farci un salto non se ne pentirà:
Così, dopo un paio di pazziate e una pasolinata, stasera, venerdì 25 maggio, allo Spazio Civico di Casarile, alle porte di Milano (ma anche non lontano da Pavia), lo si potrà vedere insieme a Fraps, Aladin, Narsil e altre fantastiche creature in quattro intermezzi comici.
Lui si schermisce, ma credo che chi potrà farci un salto non se ne pentirà:
Non posso assicurarvi nulla. Magari sbaglieremo le battute topiche. Magari canneremo i tempi. Ma se volete avere una minima idea di cosa voglia dire avere un Rillo che gira nudo per casa, se volete immaginare Narsil tra quarant'anni e Aladin negli agghiaccianti panni di una bimba petulante, beh, non mancate. È pure gratis ed è alle 21.
24 maggio 2007
Tredici per mille
Qualche giorno fa ho messo giù le due firme dal commercialista: quest'anno ho destinato l'8 per mille ai Valdesi (che non usano i fondi ricevuti per spese di culto e che hanno una posizione molto aperta su parecchie questioni cruciali) e il 5 per mille ad Amnesty International (che tra l'altro proprio in questi giorni ha pubblicato il rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo - da brividi se ci pensi).
23 maggio 2007
Magia? Prestigio? Scaramanzia!
Quello scaramantico di Martyn me l'aveva scritto, di sentirsi come il tacchino alla vigilia di Natale. Son contento che abbia avuto ragione, ma so benissimo il motivo per cui stavolta è andata bene: la Caju ha seguito la partita fino all'ultimo minuto (Lorenzo s'era arreso prima, ma già sereno per il vantaggio del Milan).
22 maggio 2007
Orco can
A proposito del Crimen sollicitationis, stavo per scrivere semplicemente: "Joseph Ratzinger, sei un orco", ma ho pensato che prima sia meglio documentarsi e riflettere senza farsi venire il sangue agli occhi, specialmente considerando che il personaggio in questione mi sta parecchio antipatico.
18 maggio 2007
Il disegno di Dio sull'uomo
...il disegno di Dio sull'uomo era effettivamente e senza dubbio il tatuaggio più bello del mondo, ma il tatuato s'imbarazzava, lui era uno che avrebbe voluto starsene tranquillo, bere un tè alla menta guardando il sole calare dopo una giornata di lavoro e prima di andare a farsi le abluzioni serali. E invece tutti quanti lo guatavano, timorosi perfino d'avvicinarsi alla radiosità che sprigionava dal cromatismo ineffabile della sua epidermide.
Le donne non erano esenti dal suo fascino, ma nemmeno le più coraggiose reggevano la vista di quel lucore, che le inibiva totalmente. Una vita frustrante, fatta di slanci repressi, di voglie taciute, di rapporti solo sognati. Anche i dialoghi risultavano frettolosi, quando non venivano evitati. Ai suoi spunti, le persone rispondevano tutt'al più con monosillabi, frutto d'improvvisa balbuzie.
Provò la strada del romitaggio, dell'esilio, del viaggio. Passarono così anni di nuovi orizzonti, ogni volta oscurati agli occhi altrui dall'arcobaleno cangiante della sua tela epiteliale.
Solo, solo, disperata meraviglia perennemente fuori luogo.
Fino al mattino in cui le sue palpebre ricevettero il bacio d'un angelo senza ali. Non volle aprire gli occhi, temendo che il sogno finisse. Erano proprio quelle le labbra d'innumerevoli fantasie oniriche, d'impossibili sogni a occhi aperti, le stesse incontrate giù, nell'abisso del sonno più profondo e dimentico di sé.
Così, a occhi chiusi si lasciò baciare, a occhi chiusi rispose all'incanto, con le palpebre ancora abbassate permise alle mani di percorrere il profilo di quella creatura, lieve, morbida e calda come il sangue che ribollendo gli risvegliava le membra, gli rizzava il membro, lo induceva a cercare umido rifugio in anfratti che mai, mai aveva potuto nemmeno pensare di avvicinare, lui, frutto della maledetta predilezione divina.
Si amò attraverso quell'angelo, il cui ansimare era tale e quale al suo, il cui pulsare rispondeva alle stesse impellenze, i cui dolci rantoli lo facevano lievitare, perdere, ritrovare. Esploso e più intero, nel buio blu di mille universi, si risdraiò, senza perdere il contatto tattile.
Poi, piangendo per il timore, aprì gli occhi. Era lì, era vero, un angelo bellissimo ma senza piume, le cui ali erano le mani che lo accarezzavano, il cui volo era l'ondeggiare del bacino che ancora lo provocava e ricercava, il cui sguardo era nelle labbra protese, nelle narici allargate, nel sorriso disteso di un viso stupendo, e nel vacuo biancore di due occhi senza retina.
Le donne non erano esenti dal suo fascino, ma nemmeno le più coraggiose reggevano la vista di quel lucore, che le inibiva totalmente. Una vita frustrante, fatta di slanci repressi, di voglie taciute, di rapporti solo sognati. Anche i dialoghi risultavano frettolosi, quando non venivano evitati. Ai suoi spunti, le persone rispondevano tutt'al più con monosillabi, frutto d'improvvisa balbuzie.
Provò la strada del romitaggio, dell'esilio, del viaggio. Passarono così anni di nuovi orizzonti, ogni volta oscurati agli occhi altrui dall'arcobaleno cangiante della sua tela epiteliale.
Solo, solo, disperata meraviglia perennemente fuori luogo.
Fino al mattino in cui le sue palpebre ricevettero il bacio d'un angelo senza ali. Non volle aprire gli occhi, temendo che il sogno finisse. Erano proprio quelle le labbra d'innumerevoli fantasie oniriche, d'impossibili sogni a occhi aperti, le stesse incontrate giù, nell'abisso del sonno più profondo e dimentico di sé.
Così, a occhi chiusi si lasciò baciare, a occhi chiusi rispose all'incanto, con le palpebre ancora abbassate permise alle mani di percorrere il profilo di quella creatura, lieve, morbida e calda come il sangue che ribollendo gli risvegliava le membra, gli rizzava il membro, lo induceva a cercare umido rifugio in anfratti che mai, mai aveva potuto nemmeno pensare di avvicinare, lui, frutto della maledetta predilezione divina.
Si amò attraverso quell'angelo, il cui ansimare era tale e quale al suo, il cui pulsare rispondeva alle stesse impellenze, i cui dolci rantoli lo facevano lievitare, perdere, ritrovare. Esploso e più intero, nel buio blu di mille universi, si risdraiò, senza perdere il contatto tattile.
Poi, piangendo per il timore, aprì gli occhi. Era lì, era vero, un angelo bellissimo ma senza piume, le cui ali erano le mani che lo accarezzavano, il cui volo era l'ondeggiare del bacino che ancora lo provocava e ricercava, il cui sguardo era nelle labbra protese, nelle narici allargate, nel sorriso disteso di un viso stupendo, e nel vacuo biancore di due occhi senza retina.
16 maggio 2007
Cento desideri tascabili
Link, 100 link. Se lo ripeti cento volte, link, diventa una specie di luccichio intermittente su una fine tessitura ampia quanto il globo e fitta fitta, ricca di collegamenti e di pensiero: il web.
...il resto su Grazia, a pag. 200.
(tutto per presentare un libricino che uscirà in allegato alla rivista la prossima settimana: "100 siti per 100 desideri. La rete in tasca", della cui compilazione sono stato lieto di occuparmi, collaborando con la redazione del blog di Grazia)
...il resto su Grazia, a pag. 200.
(tutto per presentare un libricino che uscirà in allegato alla rivista la prossima settimana: "100 siti per 100 desideri. La rete in tasca", della cui compilazione sono stato lieto di occuparmi, collaborando con la redazione del blog di Grazia)
10 maggio 2007
Quasi quasi il cuore sanguina
I complimenti al secondo numero di Buràn li faccio ancor prima di averlo letto, e non solo per motivi estetici. Creare dal nulla e diffondere una rivista di traduzione letteraria on-line non è cosa da poco, ma in prospettiva ancor più valore acquista l'impegno reiterato, testimonianza di volontà e continuità. Mi dicono di gran bei racconti e me li leggerò, non appena potrò staccare per qualche ora gli occhi e l'attenzione dalle attuali incombenze.
Di Buràn e le Scritture Invisibili della rete mondiale si parlerà sabato 12 maggio al LitCamp di Torino. Ottima occasione d'incontro con amici vicini e lontani e, ne son quasi certo, foriera di bisbocce indimenticabili.
Sempre a Torino, alla Fiera internazionale del libro, domenica 13 maggio ci sarà Mike a presentare il suo A passo d'angelo, con il polline di Untitl.Ed e la corolla affettiva dei pazziati, specialmente quelli che saranno lì in carne e ossa.
Un programma im-per-di-bi-le! e invece... me lo perderò, ahiiii.
In quei momenti, comunque, sarò con i Blubaluba in concerto per una bella sposa. Il posto è assai romantico, quasi struggente, ma prometto di non gettarmi nel blu dal dirupo. Ora vado, ché mi devo ristudiare le carte sullo jus primae noctis, che secondo me spetta al cantante.
Di Buràn e le Scritture Invisibili della rete mondiale si parlerà sabato 12 maggio al LitCamp di Torino. Ottima occasione d'incontro con amici vicini e lontani e, ne son quasi certo, foriera di bisbocce indimenticabili.
Sempre a Torino, alla Fiera internazionale del libro, domenica 13 maggio ci sarà Mike a presentare il suo A passo d'angelo, con il polline di Untitl.Ed e la corolla affettiva dei pazziati, specialmente quelli che saranno lì in carne e ossa.
Un programma im-per-di-bi-le! e invece... me lo perderò, ahiiii.
In quei momenti, comunque, sarò con i Blubaluba in concerto per una bella sposa. Il posto è assai romantico, quasi struggente, ma prometto di non gettarmi nel blu dal dirupo. Ora vado, ché mi devo ristudiare le carte sullo jus primae noctis, che secondo me spetta al cantante.
08 maggio 2007
Perdindirindina
Non trovo più il cellulare. Provo a chiamare dal fisso e non risulta raggiungibile. Si è scaricato o m'ha scaricato?
(comunque, c'è chi fa cappellate peggiori)
--
Aggiornamento: ho di nuovo un telefonino. Il numero è immutato, anche se avendo dovuto bloccare la scheda ho perso tutta la rubrica.
(comunque, c'è chi fa cappellate peggiori)
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Aggiornamento: ho di nuovo un telefonino. Il numero è immutato, anche se avendo dovuto bloccare la scheda ho perso tutta la rubrica.
05 maggio 2007
Oggi com'è oggi
- contaminato da Contaminazioni, mimo Momoblog e rendo pubblico lo sfondo odierno*
(lo scatto è da attribuirsi a Cosima)
* il lancio iniziale pare sia stato di Giovy
04 maggio 2007
Vuoi giustizia? Vai in TV
Lo diceva anche Carlo, comprensibilmente incattivito, in una nota in calce a uno dei suoi brodi antiveltroniani. Purtroppo è vero è vero è vero e apparentemente inevitabile.
Lo testimoniano i miei cari cognati Enzo e Cinzia, persone integre e più che oneste, costrette a ricorrere all'attenzione di Mi manda Rai Tre. Stasera saranno ospiti della trasmissione per esporre il loro caso, che li vede vittime di una palese ingiustizia dovuta ai nodi della burocrazia più ottusa, una sorta di mostro a cento teste e zero cervello degnissimo di Franz Kafka.
Lo testimoniano i miei cari cognati Enzo e Cinzia, persone integre e più che oneste, costrette a ricorrere all'attenzione di Mi manda Rai Tre. Stasera saranno ospiti della trasmissione per esporre il loro caso, che li vede vittime di una palese ingiustizia dovuta ai nodi della burocrazia più ottusa, una sorta di mostro a cento teste e zero cervello degnissimo di Franz Kafka.
Di acqua e di sole
Ho fatto da interprete a una donna con l'acqua nel nome e il sole nel sorriso. Acqua di un fiume sacro quella del suo nome, sole splendente come una benedizione quello del suo sorriso.
Mi ha chiesto se questa precipitazione durerà per un mese. Le ho spiegato che qui non c'è la stagione delle piogge e che in genere ce la caviamo in tre giorni, a Milano. Perché se invece vai a Napoli, per esempio, spesso capita che l'acquazzone, il temporalone, duri violento un paio d'ore, prima di lasciar nuovamente campo libero al sole.
Ho poi raccontato di una doppia lettura, perché l'idea della pioggia uscita dalle sue parole mi ha fatto tornare in mente una scena, drammatica, di quel libro tanto bello e terribile.
Non le ho detto, invece, di come i rainy days talvolta, dentro, durino ben più a lungo. Non oggi, però: oggi il cielo mi è amico, lava l'aria e l'accarezza e poi alla fine di certo avrà un colore che prima non aveva.
Mi ha chiesto se questa precipitazione durerà per un mese. Le ho spiegato che qui non c'è la stagione delle piogge e che in genere ce la caviamo in tre giorni, a Milano. Perché se invece vai a Napoli, per esempio, spesso capita che l'acquazzone, il temporalone, duri violento un paio d'ore, prima di lasciar nuovamente campo libero al sole.
Ho poi raccontato di una doppia lettura, perché l'idea della pioggia uscita dalle sue parole mi ha fatto tornare in mente una scena, drammatica, di quel libro tanto bello e terribile.
Non le ho detto, invece, di come i rainy days talvolta, dentro, durino ben più a lungo. Non oggi, però: oggi il cielo mi è amico, lava l'aria e l'accarezza e poi alla fine di certo avrà un colore che prima non aveva.
02 maggio 2007
Roba da fumetti
Scott Adams è l'autore di Dilbert e ha un blog. Un blog vivace, in cui non di rado pone al lettore problemi esistenziali o etici in modo brillante.
Or ora invece, su una notizia curiosa proveniente dall'India, ho letto due sue ipotesi che mi hanno divertito. Vai a leggere: I Need Pictures!
...
D'accordo, se con l'inglese prevale la pigrizia, riassumo qui:
Or ora invece, su una notizia curiosa proveniente dall'India, ho letto due sue ipotesi che mi hanno divertito. Vai a leggere: I Need Pictures!
...
D'accordo, se con l'inglese prevale la pigrizia, riassumo qui:
Voglio le foto!
Lo sposo si è presentato alla cerimonia ubriaco e lo hanno sostituito con il fratello minore.
Io però vorrei sapere se la sposa è brutta, e allora mi immagino lo sposo al bar prima della cerimonia. Il barista gli chiede cosa desidera e lui gli mostra la foto della sua promessa: "Può farla diventare almeno un po' carina?"
Così è il fratellino a rimanere fregato.
Oppure, la sposa è bellissima e allora il fratellino realizza la fantasia erotica di essere invitato a un matrimonio e farsi la sposa. Se poi tra i fratelli vi fosse rivalità, ci si può immaginare l'audio della prima notte di nozze:
"E questa è per... avermi... battuto a... ping pong. Questa per aver... detto che... ero stato... io a... rompere... la lampada!"
In ogni caso, le riunioni familiari dei prossimi 50 anni saranno imbarazzanti. E chissà quale dei due fratelli dirà all'altro: "Gne gne gne!"
01 maggio 2007
Libertimaggio
s.m., neol.: arditezza di pensiero condita da attenzione sociopolitica.
Il termine, testé creato, ben si attaglia, specie nell'occasione odierna, a descrivere l'atteggiamento e le verbalizzazioni di Daniele Luttazzi, per esempio in questo suo "Contro il Partito Democratico", che sottoscrivo.
Il termine, testé creato, ben si attaglia, specie nell'occasione odierna, a descrivere l'atteggiamento e le verbalizzazioni di Daniele Luttazzi, per esempio in questo suo "Contro il Partito Democratico", che sottoscrivo.
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