30 gennaio 2006

Notizie dal Senegal / 2

Antonio, il mio vicino di casa, ha promesso e mantiene. Ha scritto una lettera lunghetta in cui racconta questa sua prima esperienza solidale africana. Comincio a pubblicarne la parte iniziale:
Carissimi amici e compagni,
finalmente riesco a scrivervi. Qui le difficoltà sono enormi; in più, come ieri sera, va via la corrente e io sono nei guai. Tralasciamo questi piccoli inconvenienti e cominciamo a raccontare ciò che accade intorno a me.
Per chi è a conoscenza dell'attività della ONG I bambini di Ornella creata da Severino Proserpio, le cose, cioè la costruzione di un edificio che ospiterà i bambini di strada del villaggio di Kelle e dintorni, le cose sono a buon punto essendo proprio oggi (sabato) iniziata la copertura del tetto.
Ho fatto delle foto, che se sono venute bene descrivono in maniera esauriente il lavoro. Tutto viene fatto a mano: i mattoni, il cemento, la stessa acqua viene raccolta dal pozzo a mano, portata in testa dalle donne e versata parte in cisterna e parte in bidoni coi secchi; una fatica immane. Abbiamo - molto parzialmente - collaborato anche noi, ma un conto è un'ora, un'altra cosa è tutto il giorno.
Sono arrivati giovedì Fausta e Lillo, due pensionati che fanno parte dell'associazione, portando i soldi raccolti dalla C.G.I.L. che permetteranno di andare avanti nei lavori. Fausta inoltre, siccome scrive per l'Unità, è venuta apposta per fare un servizio sull'associazione e su Severino.
Qui è un porto di mare, gente che va e gente che viene in continuazione... Oggi è arrivata una ragazza italiana che vive e lavora a Dakar: traduce per l'ambasciata e lavora in un liceo.
p.s. Fausta e Lillo hanno portato inoltre prosciutti e salami.

[continua]

28 gennaio 2006

Primarie sindaco Milano

Domani 29 gennaio 2006 andrò al circolino della Bovisa a votare alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Milano.

Voterò Dario Fo.

C'è chi obietta che pur trovandolo "straordinario come artista, come attore, come uomo di teatro" non lo trova plausibile come "bravo amministratore" e che, per dire, non affiderebbe il proprio condominio a un bravo pittore.

Rispondo che il paragone col condominio non regge, perché un sindaco può sempre e comunque contare su competenze di supporto, per cui si avvarrà della consulenza dei tecnici per le questioni tecniche, dei ragionieri per quelle contabili e così via, ma per guidare una città non basta essere un buon tecnico o un buon ragioniere, occorre anche avere la capacità mentale e il coraggio di provare a sovvertire le solite logiche.

Esempio: a Fano, qualche anno fa, avevano inserito dei bambini nel consiglio comunale, utilizzandoli come consulenti, per provare a ripensare la città anche in funzione loro.
In genere, invece, le città sembrano pensate in funzione dell'automobile, che cessa di essere strumento per farsi tormento.

Per migliorare davvero, occorre la volontà di scegliere il meglio per la collettività e non solo per gli sponsor.
Per questo non è nemmeno sufficiente l'onestà di base, quella che non infrange la legge. Serve anche l'incoscienza di chi non ragiona in base a miopi calcoli politici o di visibilità.

Dunque voterò Fo, che peraltro trovo bravo ma non sempre straordinario.

Confortante, se vero quanto mi hanno riferito, il fatto che tutti i partecipanti alle primarie del centrosinistra entreranno nella squadra del candidato sindaco.

27 gennaio 2006

"Arrivare a primavera"

Basta immaginarsi in un giorno di questi di stare all'aperto per qualche minuto di troppo, magari senza giaccone, figuriamoci poi in maniche di camicia; e anziché per pochi istanti e con la prospettiva di rientrare al calduccio delle tiepide case, di doverci rimanere per ore. Allora forse si comprenderà come si possa adorare il sole.

Oggi medito che questo è stato, concordo sulla necessità che resti scolpito nei cuori. L'indifferenza è sempre in agguato.

26 gennaio 2006

Mondo dificile... futuro incerto

Tutt'oggi dalla finestra lo spettacolo dell'immensa forfora dall'alto dei cieli; sul computer traduzioni futili ma sfiziose e soprattutto correttamente remunerate; nelle orecchie musica varia: dalla prima sinfonia di Mahler a Sonny Rollins, da Jay Jay Johnson ad Astor Piazzolla, dai Canti randagi a Moni Ovadia. Niente però, nemmeno l'ylang-ylang nelle volute che si dipartono dai bastoncini d'incenso bruciati a ripetizione, niente cancella il mezzo sorriso della malinconica consapevolezza di Lorenzo che ieri sera, mentre cenavamo noi due soli (ho cucinato filetti di rombo e li ha graditi perfino lui che non ama il pesce), dopo aver ricordato con fare dispiaciuto l'estinzione dei dinosauri di cui parla il suo documentario preferito, ha ipotizzato, o forse sentenziato: "Mi sa che anche l'uomo si estinguerà."

Non ha saputo dirmi il perché e dal canto mio ho evitato di elencare alcune possibili cause.

25 gennaio 2006

Ci si riprova

Venerdì sera finalmente, stavolta per davvero, saliranno sul palco a suonare il loro beat garage di promettenti mescolanze e miscelate provenienze.

The Field, al Castigo cafè di Somma Lombardo (VA), 27 gennaio 2006, ore 22.

24 gennaio 2006

23 gennaio 2006

22 gennaio 2006

Notizie dal Senegal

Come annunciato, mi ha scritto Antonio, il mio vicino di casa:
Caro Giulio,
non ti ho scritto finora perché una volta è andata via la corrente, un'altra il computer era occupato, ma ora comunque sono qui a darti notizie, seppur limitate.
Da dove comincio... mah, cominciamo dal fatto che quando si dice povertà non abbiamo idea di cosa è veramente: qui vedi cose che sono davvero angoscianti e ti rendi conto che tutto cio che fai è solo una piccolissima goccia in un mare.
Oggi siamo andati a Rifisque, che è una cittadina tra Dakar e Kelle, villaggio in cui sono io. Beh, forse rischio un'infezione o la malaria o anche altro più a Rifisque che non dove risiedo, anche se dove sono io esiste una povertà maggiore che non in una cittadina, perché lì le fogne sono a cielo aperto e c'è una massa talmente enorme che il degrado che esiste anche nel mio villaggio lì è triplicato. Siamo andati in un mercato: c'era il negozio bello, ma c'era la macelleria che era una cosa terribile... ma questa è l'Africa.
Sto comunque cercando di scrivere un diario che poi vedremo insieme, il tempo qui è stupendo e oggi è stata una giornata bellissima e calda. Molto probabilmente tornerò abbronzato.
Ti scriverò ancora e se possibile continuerò a raccontarti parte del diario.
Per ora ti saluto e ti ringrazio, il mio indirizzo di posta elettronica è antoniosenegal presso hotmail.it

21 gennaio 2006

L'uomo senza passato

Penso che la gente sia essenzialmente la stessa, non credo nelle frontiere...
...puoi andare ovunque e incontri sempre esseri umani.

Aki Kaurismaki

Una fiaba, e come le fiabe sa andare all'essenziale, al vero che sta oltre le preoccupazioni di verosimiglianza. Il dialogare rarefatto potrebbe farlo sembrare lento, ma è un film in cui di cose ne accadono parecchie, e tutte in grado di ribaltare la situazione precedente.
Poesia e determinazione guidano e accompagnano il percorso del protagonista, la sua riaffermazione nel consesso sociale senza mai rinunciare all'umanità, attraverso comportamenti che coniugano realismo e generosità, piedi per terra e apertura di cuore, intraprendenza e capacità di gratitudine.
Violenza e meschinità, sopravvivenza e povertà, miracolo e calore, musica e amore sono ingredienti che il maestro finlandese riesce a mescolare con dose piacevolmente massiccia di ironia.

20 gennaio 2006

L'amore che risplende a mezzanotte

È morto Wilson Pickett. Lo accompagnano le note dei suoi pezzi, meravigliosi. Suoi, sì, anche se qualcuno crede li abbiano inventati i Commitments.

19 gennaio 2006

Dalla Bovisa all'Africa

Antonio, un mio vicino di casa da poco pensionato, è partito alla volta del Senegal per dare una mano al progetto solidale dell'associazione onlus I bambini di Ornella.
Mi ha promesso di raccontarmi via e-mail la sua esperienza in diretta e la riporterò qui, anche perché da tempo sognavo di poter scrivere:

prossimamente su  Verba manent

17 gennaio 2006

Purché ci sia allegria!

Tra le varie Birrati che ci sono a globi, oggi non sapevo quale scegliere.
Poi, grazie alla segnalazione inviata a Langit da una collega, ho avuto l'opportunità di scoprire Hogorocchio.
Consiglio vivamente una visita a questo sito, dove pretendono di spiegarci le caratteristiche di una birra norvegese usando un italiano molto... a capocchio. Si vede che era ubriaco perfino il traduttore automatico che hanno usato tra un boccale e l'altro. Evviva!

Per un momento, avevo anche pensato si fossero ispirati al Jabberwocky, ma è bastata un'ulteriore occhiata alle varie pagine, anche in altre versioni linguistiche, per convincermi della genuinità di questa scelta comunicativa.
Dopotutto, non succede poi tanto di rado che piccoli e medi imprenditori decidano di risparmiare proprio sulla voce "traduzioni".
Hanno ragione loro a pensare che le parole non siano importanti per presentarsi, oppure ho fatto bene ad aggiornare la pagina del curriculum?

P.S.: tre anni fa avevo presentato sul blog un esempio pratico di traduzione automatica, ma per quanti sforzi avessi compiuto, il risultato non era riuscito a raggiungere raffinatezze da anfratti linguistici evidentemente possibili solo tra i fiordi.

Aggiornamento: il tizio ritratto nella foto, il "direttore delle pubbliche relazioni di Hogorok per l'Europa centrale", assomiglia tanto tanto tanto a... Guglielmo Marconi.

16 gennaio 2006

De moovi!

Il trailer lo preparò a tempo di record. Quanto al film, ce l'aveva detto chiaramente che ci sarebbe stato da aspettare. L'abbiamo fatto volentieri non solo perché sappiamo che anche nel suo caso vale il discorso del sarto di quella storiella, ma soprattutto perché il bonus che si è guadagnato trabocca ben oltre le parole "Grazie Broono!".

Dunque, dopo che ci saremo ritrovati a vedercelo in anteprima tra pazziati una delle prossime sere, sarà mostrato pubblicamente in quel di Genova, sabato 4 febbraio a IneditaBlog.
Insieme a me a presentarlo ci saranno: Copiascolla, Narsil, Mike, Broono (se ce la fa a districarsi col lavoro) ... [attendo conferme dagli altri]

E tu, ci verrai?
Di sicuro là troveremo Placida Signora; inoltre si stanno attivando per esserci: Davide Ondertoller, Sphera, Auro, Flounder...

14 gennaio 2006

Mi faccio in 3 per la 194

Ho trovato il modo di fornire il mio contributo alla manifestazione di oggi a Milano: mi occuperò di tre bimbi mentre le loro mamme vanno a prender freddo per non farsi prendere in giro da chi piano piano sta tentando di riportare in auge i ferri da calza.

12 gennaio 2006

Coi piedi per terra

Sarà che sono ottimista, sarà che mi accontento, sarà per la filosofia del mezzo pieno, e che il mezzo strapieno non lo devo prendere spesso, sarà che sono fortunato ad avere o a trovare motivi per sorridere, sarà quel che sarà, ma stamattina, mentre percorrevamo il tratto che separa la fermata dell'autobus dalle scuole, non ho potuto fare a meno di elogiare il cielo, per un momento azzurro e luminoso, colorato di sole timido e striature di cirri.
Al che Lorenzo, implacabile: "Savà meglio che invece di guavrdave il cielo guavrdi pev tevvra, che se metti il piede su una cacca..."
In effetti, sui marciapiedi la situazione negli ultimi anni non è mutata.

11 gennaio 2006

Ricorrenze

Sette anni fa lo conoscevo più che altro attraverso l'ascolto di Creuza de mä, dello straordinario omaggio multilingue Canti randagi e di Anime salve.
Oggi ne assaporo poesia e profondità ripercorrendo anche altre sue strade musicali.

Sette anni fa parlai con L. di come ci avesse toccato la sua morte, al di là di quanto prevedessimo.
Oggi L. non c'è più, se ne andò anche lei quello stesso anno, in dicembre.

Sette anni fanno un'inezia per l'intramontabile vena artistica, ma anche la peritura memoria continua a farsi un baffo del tempo che scorre.
Oggi ricordo quel che ricorre nel cuore e quel che continua a scorrere... compreso il compleanno della mia cara cognata Cinzia.

10 gennaio 2006

C'è posta per te

Anziché proclamare, è meglio fare. Anziché rimandare, in attesa di chissà quale ispirazione, è meglio accontentarsi di metter giù qualche appunto e passare oltre.
Ho apprezzato: Antonio Skármeta, Il postino di Neruda.

08 gennaio 2006

03 gennaio 2006

Le orecchie della memoria

La migliore madeleine è la musica: efficace senza far ingrassare.
Su RadioPop hanno appena trasmesso un brano che ascoltai la bellezza di 25 anni fa nell'aula di un corso d'inglese: Every Night di Paul McCartney, del quale l'insegnante David Jelley si servì per spiegarci che il simple present si usa per esprimere un'azione abituale.
Lo ricordo con piacere e tra l'altro fu anche un suo giudizio incoraggiante (Giulio is very motivated) a indurmi ad approfondire gli studi linguistici, cominciando a trascorrere i mesi estivi all'estero.
Ancora oggi, ribadisco, spero non mi abbandonino mai la curiosità e la determinazione, unici veri antidoti all'indolenza.

Curiosità

Bisogna ammettere che è la seconda cosa al mondo a tirare più di una pariglia di buoi, se mi fa vincere la pigrizia e andare in edicola per un acquisto diverso dal solito.

P.S.: sull'edizione cartacea mi hanno messo pure in foto, ricavata da uno scatto di Axell che mi ritrae mentre scrivevo questo a WebDays 2004.

Con calma

Lo so che è già iniziato, ma questo, caro mio, è un anno nuovo di pacca, un nuovo anno che non ho ancora spacchettato, sebbene ne abbia già ammirato con fiducia la confezione, cartaregalo e fiocchettini compresi. Dentro, confido, ci saranno tante di quelle cose da perdercisi, se uno volesse comprenderle tutte e subito. Invece non ho fretta (imparo, da iniziato, a non proiettarmi) e progetto di gustarmele una a una, preferibilmente in giusta compagnia.


a cura di Giulio Pianese

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