Come sempre, ho festeggiato nel giorno giusto, con chi c'era: in questo caso, brindando con la Guinness insieme a una mia collega, al barista e a un avventore del pub in cui ci eravamo infilati, dopo aver ricevuto dal vivo gli auguri dei trenta allievi che abbiamo accompagnato a Dublino.
È stato un mese denso e impegnativo, dolce e intenso, doloroso e intricato, ma vivo, un po' come il cielo d'Irlanda che t'intride mettendoti talvolta a dura prova, ma che sa avvolgerti sempre nell'incanto, soprattutto se anche in caso di precipitazioni riesci a scorgere il barlume di speranza che da qualche parte s'accende, insieme alle soddisfazioni.
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