Benvenuto raggio di sole: lo cantava De Gregori, mi pare, ma non è questo che conta, bensì ricordarsi di dirlo con gratitudine quando le precipitazioni si diradano un poco, e con sollecitudine approfittarne finché dura e finché dura goderne, semplicemente e senza ulteriori aspettative, per quel che si potrà e come si riuscirà, fugando i timori per gli eccessivi rivolgimenti ormai in corso ed evitando di annegare le robuste speranze, seppur non sempre ben riposte.
[Benvenuto clima di nessuno: un cambiamento traumatico negato per paura, vedi La grande cecità (The Great Derangement) di Amitav Ghosh.]
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.