Non ho fatto gli auguri ad alcuna delle donne che ho incontrato oggi.
A scuola, però, a quattro diverse classi di adolescenti, ho espresso il mio augurio e cioè che in futuro non debbano più essere necessarie giornate come questa.
Ho spiegato e rispiegato cose ovvie ma evidentemente non scontate: che la condizione femminile è tuttora critica, che le donne sono oggetto di discriminazioni sia a livello sociale (ho portato l'esempio degli stipendi iniqui per differenza di genere), sia a livello familiare (ho parlato delle incombenze domestiche), sia soprattutto a livello di mentalità diffusa.
A proposito di quest'ultimo punto, ho tracciato un collegamento tra i pregiudizi più o meno sottili, ma comunque piuttosto radicati, e comportamenti inaccettabili quali la possessività ossessiva e la violenza, che coincidono con l'incapacità di stabilire rapporti paritari, riconoscere e comprendere le differenze, cogliere l'opportunità di crescere insieme, nel confronto e nello scambio permanente.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.