Ti ricordi, mi ricordo... Un verbo che se illumina il passato potrà essere fruttuoso per il futuro. Ripercorrere insieme pezzetti anche dolorosi per colmare buchi, riattraversarli per capire meglio e per guarire le ripercussioni delle ferite antiche.
Ti ricordo, mi ricordi? Un semplice ammicco, un cenno rassicurante sulla propria unità, così diluita nel tempo trascorso e nel vorticare di immagini sconnesse, di sequenze disgregate, di associazioni contraddittorie.
Ti ricorda, una voce amica e carissima, di fare i suffumigi, altrimenti la gola e la voce te le sarai giocate, a meno di non avere santi in paradiso e in calendario.
San Biagio: e se sei rimasto senza panettone?
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.