Non trascurare il valore terapeutico di fare le cose che davvero ti piace fare.
Lo sai quali sono, e se ci pensi sai anche distinguerle bene da quelle che danno semplicemente dipendenza e, alla lunga, frustrazione. Un buon criterio, non esaustivo né infallibile, ma semplicemente utile per distinguerle, può essere di considerare se sono condivisibili, nella fruizione o nel racconto.
La scusa del tempo che manca è solo una scusa, soprattutto rammentando le dritte di Pennac, secondo cui pochi istanti sono meglio di niente.
Giorno due: ricordarsi che, in mancanza di lunghe camminate o escursioni, due passi sono sempre meglio di niente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.