Nelle conversazioni di livello medio, non appena dici di aver male da qualche parte, ti suggeriscono di prendere qualcosa, in genere un farmaco a effetto immediato. Salvo i casi estremi, lo ritengo un errore: se il corpo ti vuole segnalare che qualcosa non va, lo avrà fatto attraverso le sensazioni di disagio o malessere, che vengono puntualmente ignorate, e poi sarà passato al livello successivo, quello del dolore. Spegnere la spia senza analizzare il guasto ti preclude la possibilità di affrontarlo: meglio dunque cercare di capire come porre rimedio alla fonte, anziché andare a tacitare il sintomo.
Piccolo esempio personale: la settimana scorsa mi era venuto un dolore più acuto del solito a un piede, tormentandomi fino a rovinarmi l'umore e assottigliarmi le speranze per il giorno dopo, in cui prevedevo di andare a correre e anche a ballare. Ci ho dormito su e poi, anziché ricorrere a un analgesico, mi sono preso il quarto d'ora scarso necessario a seguire gli esercizi per i piedi già sperimentati in precedenza grazie alle segnalazioni dalle mie amiche tanguere altoatesine. Oh, ha funzionato!
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