Ci sono momenti in cui ti godi tutto quanto, momenti in cui la densità del vivere pesa d'una pienezza profumata di colori e musica, momenti in cui la gioia si fa euforica fino a traboccare da un sorriso che prende tutta la faccia e ti espande il torace.
Ci pensavo l'altro giorno in auto, a uno di quei momenti. Anzi: ci pensavo ancor prima di salirci, mentre ipotizzavo di metter su il CD di Paolo Conte, ovvero una raccolta contenente Bartali. Più che pensarci, in verità, m'era esplosa tra le note giocosa l'associazione d'idee capace di riportarmi di botto al giorno del mio cinquantunesimo compleanno, quando, a conclusione della splendida gita montana, riscendevo in auto, a equipaggio completo, i venti e passa tornanti del Pordoi, con l'accompagnamento del garbato e sguaiato artista astigiano.
Quella volta, il godimento si moltiplicò grazie alla compagnia, non solo perché in generale la condivisione raddoppia il piacere (vedi l'intestazione qui sopra), ma perché, in effetti, quando capita di goderti qualcosa al cospetto di qualcuno che ti conosce veramente, quando sai che la tua euforia verrà compresa appieno, è come se il sentire si elevasse a potenza, rimbalzando e balzando contento di essere riconosciuto.
È questo che, una volta verbalizzato, l'altro giorno ho comunicato telefonicamente al mio amico Alberto, che faceva parte del suddetto equipaggio. Per farlo, ho rinunciato a riascoltare il CD, ma ne è valsa la pena, giacché ancora una volta la condivisione era stata prodiga di piacere e di mutua contentezza. Tanto più che per un riascolto basta un clic su un link di poche righe fa.
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