"Prego?"
"Niente, stiamo curiosando. Sono con mio figlio e facciamo i turisti. Possiamo entrare nel cortile?"
"Sì, certo: di dove siete?"
"Di Milano, però abbiamo un'ora di tempo e ci facciamo un giro. Quando uno va in altre città, ammira tutto qua e là e su e giù, poi nella propria non visita mai niente."
"Ah sì, guardi, anch'io sono di Milano ma ci sono tante parti della città che non conosco per niente."
Questo minidialogo, che dal vivo era intriso di cordialità e sorrisi, è stato il più lungo tra quelli intercorsi nella mattinata di oggi con le portinaie e i portinai di via Paolo Sarpi. Dopo una visita oculistica di controllo al Buzzi e prima dell'ora di pranzo, ce la siamo percorsa con calma e curiosità, deviando e spaziando e notando come l'area pedonale influisca positivamente sull'atteggiamento delle persone e su tutte le interrelazioni, che si creano in modo più naturale e con frequenza decisamente maggiore rispetto alla media urbana. Niente di trascendentale, ma molto di immanente.
La gradevolezza dell'escursione è stata coronata da un pranzetto ottimo ed economico presso la trattoria cinese Long Chang. Non è il solito ristorante cinese cui siamo mestamente abituati e non mancherai di accorgertene se ordinerai dalle prime pagine del menu, quelle dei "piatti tipici". Mi ha fatto ricordare una battuta pronunciata da Bruno Ganz in Pane e tulipani, quando il suo pittoresco e colto personaggio asserisce che i Cinesi sono i migliori ristoratori del mondo.
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Oh sì, in Paolo Sarpi ci sono dei ristoranti cinesi imperdibili! Bella quell'area pedonale, anche se controversa.
RispondiEliminaLong Chang? ma dai?
RispondiEliminaIo l'ho conosciuto grazie ad una emigrata brasiliana (pensa te)
comunque le aree pedonali non vanno bene per tutti: i miei sono anziani e si spostano in macchina per le commissioni veloci: in quella zona non ci vanno più oramai.
RispondiEliminaè quella che ti da da mangiare le lumanchien, giusto?
RispondiElimina(spin)
cosa sono le lumanchien?
Elimina(io ho mangiato lamian, pasta fatta in casa, saltata con frutti di mare e poi dei gamberoni al vapore in vino cinese, concludendo con dei dolcetti della casa: gnocchetti di riso e sesamo fritti e tortino di zucca fritta. L'altra volta avevo provato anche il granchio al pepe e sale.)
Le cucine riconosciute a livello mondiale - per importanza e storia - sono solo 3 e quella cinese è una.
RispondiEliminaLe altre son più ovvie: francese e italiana.
ciao Annalisa! Quando ripassi di qua fai un fischio che ci facciamo una scorpacciata :-)*
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