Come un abbraccio sono state oggi le parole ricevute da una persona che ho visto (e abbracciato) solo un paio di volte dal vivo, ma con la quale i contatti non si sono mai spenti. Mi ha fatto un regalo grande scrivendomi e mi sono lasciato coccolare dai suoi complimenti, benefici per come mi si sono posati addosso. Li voglio riportare anche qui:
Mi è piaciuto tanto il post che hai scritto a febbraio, quello col titolo "E puff".[devo dire che non ricordavo minimamente il post e me lo sono andato a rileggere]
Te lo volevo dire.
Hai cesellato con le parole una constatazione che appartiene anche a me; sono andata a rileggerlo ieri, sulla spinta di chissà quale stream of consciousness.
La tua scrittura si fa sempre più nitida.
Con un altro abbraccio si è conclusa la giornata: quello tanguero. Per me è quanto di più bello si produce, in essenza, da questo ballo e del quale patirei l'assenza.
un cliente mi ha salutato
RispondiEliminaMa adesso a scuola gli scolari si chiamano «clienti»?
Santa Madonna…
ma no, scherzi, parlavo del lavoro da interprete!
Eliminain questo ambito
Eliminaha interpretato male! :)
RispondiEliminaStella*