05 marzo 2013

Un piccolo passo avanti

Arrivati a un certo punto, un micromiglioramento esalta quanto quelli che in precedenza erano sembrati rimarchevoli progressi. Il "certo punto" è quello di un livello successivo del cerchio spiraliforme che si sta percorrendo. Ho l'impressione che ciò valga per qualsiasi tipo di evoluzione personale, ma confesso che mi è venuto in mente grazie al tango e a una correzione che il maestro mi ha suggerito riguardo all'esecuzione del giro a sinistra. Sbagliavo a direzionare lo sguardo compiendo il primo passo. Il fatto è che lo sguardo porta con sé la testa, che a sua volta influisce sulla posizione e l'apertura delle spalle e dunque sul segnale del busto, che nello stile milonguero è imprescindibile. Tra parentesi, l'espressione "lo sguardo porta con sé la testa" mi fa pensare – tanto quanto le altre implicazioni, considerate da un punto di vista più ampio rispetto alla specifica disciplina. Come spesso accade, tango e vita sono intrecciati: sarà perché vivere comporta innanzitutto la necessità e la voglia di essere in ballo.

6 commenti:

  1. “lo sguardo porta con sé la testa” .
    Mi fa tornare in mente il motto “non si può cogliere un fiore senza turbare una stella”.
    Elena seguidora

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    1. connessioni tra macrocosmo e microcosmi, insomma
      (ciao Elena, sorriso tanguero)

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  2. Infatti caro Giulio, il tango e la vita sono in una relazione biunivoca intensa. Sono come 2 personaggi su due palcoscenici diversi ma interconnessi. La vita sul mondo ed il tango in una milonga ( sala da ballo).
    Il macrocosmo ed il microcosmo....ciò che sta in alto è come ciò che sta in basso ( Eremete trismegisto).
    ciao Antonio

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    1. Questa interconnessione con la vita che potremmo chiamare "quotidiana", non sussiste con qualunque disciplina ci si cimenti? Se si impara a recitare, a suonare, a cantare? Cos’ha di peculiare il tango?

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    2. Credo sia accentuata dal fatto che il tango comporta necessariamente una continua interrelazione (o lo si fa in due o non esiste).

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  3. Nel tango cerchi il contatto e vuoi mantenerlo, anche attraverso lo sguardo che crea quella connessione attraverso la quale si genera una sorta di magnetismo, pone le condizioni per poter avere fiducia nell'altro a farsi guidare. Quelll'energia che scaturisce a cominciare dal cuore che sente la musica e che muove ogni mossa assecondandola è una energia che raggiunge l'avampiede del patner, per risalire fino al suo petto nuovamente essere trasmessa all'altro attraverso il contatto..sempre mantenendo il suo spazio vitale e generando l'interconnessione di energie un pò opposte e però simbioticamente avvicinate nel movimento ..che trasmesso dal patner si trasferisce all'altro..nel punto di contatto e poi al suo cuore ed alla sua gamba che non sostiene fino al suo avampiede che genera il passo per creare lo spazio al suo compagno pronto a cedere nuovamente energia..pur mantenedo in essere un qualcosa che deve esere magnifico...dato che sono alla prima lezione!! Una bella esperienza...penso ne esca fuori il proprio.modo di rapportarsi con l'altro sesso..come confronto in toto.. Così i tangheri saranno bravissimi, ma genereranno emozioni differenti anche con le stesse figure..se così si possono chiamare o coreografie. Sicuramente insegna ad avere la visione giusta degli equilibri tra due persone..interconnesione e complicità/passionalità, ma con il proprio equilibrio e pronto a mantenere quello spazio di separazione come vitale.
    Ho scritto troppo? Sono in attesa di una persona...già da mezz'ora

    Stella*

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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