Lasciando cadere la palpebra fino al crollo della capoccia, con l'autosabotaggio a suggerire una cosa e il suo contrario. Ignorando il futuro, giacché la mantica della pelle di luna può sì farlo immaginare, ma senza portarsi troppo avanti, pena l'anestesia del gusto. Il minuetto al pianoforte si sente a intermittenza fra canzoni sconosciute, laggiù ci son sirene che non vengono dal mare ma coi lampeggianti e intanto un aereo solca il vento blu.
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P.S.: come bonus fotografico, la serie Moon di Tomohide Ikeya.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.