20 aprile 2012

Due cose o tre

Stasera allo Spazio A di Sesto San Giovanni c'è un concerto rock: tra i gruppi che si esibiranno seguirò con particolare partecipazione gli Accauno, in cui suona la batteria mio fratello Beppe. Vieni anche tu?

Poi qui aggiungo un'altra cosa che non c'entra niente, ma dopo, ché adesso devo andare.
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Rieccomi [19:10]. Dice: Ma tu prendi tutto in allegria, come fai. Boh. In verità, giornate e settimane sono sempre contrassegnate anche da torcimenti di pensieri frammisti a malinconia, ma sta di fatto che in un modo o nell'altro gli umori positivi prevalgono e i sorrisi permangono anche senza che ci sia di mezzo un'emiparesi.
Oggi verso mezzogiorno, per esempio, mentre andavo a sottopormi all'ennesima laringoscopia di controllo, la nuvolaglia scura non m'impediva di spaziare con l'immaginazione a gradevoli dettagli cutanei sostenuti da preziosi ricordi. All'uscita, dopo aver fatto da interprete a una giovane signora indiana di nome Krishna, ho indulto alla gola (nel senso del peccato capitale) concedendomi uno stop in una rosticceria siciliana che avevo adocchiato poco prima. Arrivato lì ho avuto due belle sorprese e una conferma: avevano i tavolini per poter mangiare lì, a uno dei tavoli stava seduto un caro amico che non vedevo da tempo, contento e sorpreso quanto me dell'incontro, e le pietanze hanno risposto degnamente alle aspettative. Al Golfo di Mondello di via Murat a Milano mi sono pappato una pasta alle sarde, cui ho fatto seguire un involtino di melanzane e lo sfizio di un mini-arancino, prima di concludere con una cassatina. Uscito di lì, le nuvole avevano fatto spazio all'azzurro, per cui era il cielo stesso a rispondere sorridendo alla mia sorridente sazietà. Mi ci sono crogiolato.

E un'altra cosa ancora: poc'anzi, procedendo verso il sole con l'acqua sul parabrezza, sapevo che da qualche parte, su quelle gocce di pioggia ridente doveva esserci un arcobaleno che non riuscivo a vedere. Poi ho capito che non potevo vederlo, perché tra gli splash radenti delle gomme e le radiosità illuminanti, l'arcobaleno ero io.

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P.S.: riguardo alla laringoscopia, tutto OK.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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