01 febbraio 2012

Giùperstizioni

In tempi di pezzi di web che svaniscono (tipo splinter che va in schegge), annoto che la memoria di noi unità al carbonio rimane sfiziosa per capacità di permanere, perlomeno finché alzheimer non ci separi.
La cosuccia portafortuna di pronunciare le parole "rabbit rabbit" appena svegli il primo del mese me la ricordavo da un vecchio blog della primissima ora, ocurréncia (di Valentina "bellachioma" Tampellini). Solo in seguito ne cercai e trovai una spiegazione più ampia su Wikipedia, spiegazione comprendente la formula "rabbit, rabbit, white rabbit". Stamane mi è venuta in mente e alle labbra; di lì alla canzone, il passo è breve come un blip. Feed your head (and your blog).

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Nota: qui sopra non ho inserito i link al blog menzionato perché fanno scattare una segnalazione di malware. In verità, visitandoli non mi è successo alcunché (ho antivirus e firewall AVG), ma ci ho tenuto ad avvisare.
Sono questi: 1° luglio 2002 (Rabbit! Rabbit!) e ocurréncia (home page, aggiornata al febbraio 2007).

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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