Avevo il laringoscopio su per il naso e giù fino in gola (e ogni volta l'effetto mi fa ripensare con ammirato stupore a certe prestazioni graziosamente elargitemi), una dottoressa con mascherina (poi se l'è tolta, che carina) e un dottore (uno serio, anche se alla prima visita ridemmo un sacco), ero occupato a non tossire e mentre li sentivo discorrere sulla detersione del glottide capto alcune parole lasciate scivolare con nonchalance: la neoplasia non c'è più. Così, quasi fossero scontate. Estraggono la fibra ottica dalle mie cavità, appena il tempo di riprendermi e chiedo se ho capito bene. Alla fine, chiedo di nuovo conferma e se posso divulgare la notizia.
Poi esco nel corridoio e la prima persona alla quale lo comunico è una sconosciuta con cui avevo chiacchierato in sala d'aspetto, incoraggiandola sulla risoluzione del suo problema. Ci abbracciamo. È vero che sono affettuoso ed espansivo, sprimacciatore mi chiamarono e strafugno, però in quell'istante capisco che al di là delle considerazioni razionali che mi facevano attendere l'esito del controllo come si attende il responso del meccanico al momento della revisione biennale, c'era in me un carico emotivo stivato sottocoperta, lo stesso che all'uscita, mentre iniziavo a comunicare la rassicurante notizia ad alcune persone care, mi faceva avvertire un nodo di commozione tendente a sciogliersi proprio lì, in gola, dove deve tornare a vorticare per bene il chakra blu, quello dei 16 petali.
E quello sarà il prossimo passo, per tornare a parlare senza fatica e, auspicabilmente, a cantare* (questo l'ho promesso e in qualche modo, non so ancora come e quando, lo farò).
Intanto, grazie per i bei pensieri e i sorrisi, per le dita incrociate e i sogni portafortuna, per le onde positive e il bene diffuso, per gli abbracci e per i baci, per la felicità.
E naturalmente, grazie ai medici del San Pio X che a marzo scoprirono il carcinoma alla corda vocale destra e ai radioterapisti di Niguarda che, a quanto pare, l'hanno debellato.
* in più, conterò sullo speciale incoraggiamento ricevuto giorni fa poco dopo l'alba a Col Margherita (2560 m slm) da Moni Ovadia.
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È sempre bello leggere le tue parole, ma queste ancora di più! Un abbraccio forte!
RispondiEliminaGrazie, ricambio l'abbraccio (alla cieca, giacché manca la tua firma).
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