13 maggio 2008

Per tutte le stagioni

Questo toccante brano di Henri Salvador* fa scorrere eleganti suggestioni evocando oggetti e miti, miscelando presenze e assenze. Un po' come succede agli innamorati malinconici, ma il cantato trasmette nelle sue inflessioni anche un sorriso interiore che sembra andare oltre, a nutrirsi di essenza (guarda quanto si può fare con un cambio di vocale).

Clicca pure per il video musicale e il testo originale e se vuoi leggi la mia traduzione qui sotto:

Jardin d'hiver (Giardino d'inverno)

Vorrei del sole verde
centrini e teiere
delle foto balneari
nel mio giardino d'inverno

Vorrei la luce
del New England
voglio cambiare atmosfera
nel mio giardino d'inverno

La tua gonna a fiori
sotto la pioggia di novembre
le mie mani che corrono
non ne posso più di aspettarti
Passano gli anni
com'è lontana la giovinezza
nessuno può sentirci

Vorrei un po' di Fred Astaire
rivedere un Latécoère
vorrei continuare a piacerti
nel mio giardino d'inverno

Voglio pranzare per terra
come lungo i golfi chiari
baciarti a occhi aperti
nel mio giardino d'inverno

La tua gonna a fiori
sotto la pioggia di novembre
le mie mani che corrono
non ne posso più di aspettarti
Passano gli anni
com'è lontana la giovinezza
nessuno può sentirci

Nel mio giardino d'inverno


--
* ho poi scoperto che lo ha scritto Keren Ann.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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