Occorrerebbe un inchiostro trasparente, fatto di cristalli d'anima, per vergare l'aria senza danno, per poterci poi leggere ciò che il sapere futuro proietta, ciò che il ricordo passato sgretola, ciò che il presente conosce e non trova. Farebbe comodo un inchiostro di luce, in grado di accarezzare dentro e fuori, di riscaldare il guscio per indurlo a schiudersi, capace di (ri)attivare quel che c'è, che c'era, che c'è sempre stato e che, forse, hai solo dimenticato.
Il concerto, comunque, è andato bene. Grazie dei pensieri cari.
25 febbraio 2007
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.