Confermo il consiglio di lettura per Total Khéops (Casino totale) di Jean-Claude Izzo.
"Perché lo rileggi, c'è tanto da leggere..." era l'obiezione più che giustificata di Mi, che pure apprezza enormemente questo scrittore marsigliese capace di darti un pugno nello stomaco e sensazioni carezzevoli nella stessa pagina, sempre in grado di catturare attenzione ed emozioni avvincendoti nel profondo.
In effetti l'avevo già letto in italiano nel 2001 e qualche settimana fa l'ho comprato in versione originale per impulso, ma non è stata solo la questione linguistica a indurmi a ripercorrerlo. Il perché, se vuoi, te lo spiego con alcune parole che avevo già scritto e messo in rete anni fa (poi riproposte anche da Mike), parole che devono essere piaciute parecchio, visto che grazie a Google casualmente ho anche pescato un tizio che le aveva copiate senza citare la fonte. Eccole:
Letture e riletture
Dico sostengo e sento che la lettura è un piacere dell'essere intero, l'intensità prolungabile all'infinito. Anche la rilettura, però, sa profondere le sue grazie avviluppandoci per di più nella goduria "sicura". Alle volte il bisogno di rifugiarsi in qualcosa di già noto, già apprezzato, prevale sul desiderio di esplorare. La rilettura, però, non è solo una fuga. Non più di quanto lo sia il riascolto di un disco, l'ennesima degustazione della nostra pietanza preferita, la ricerca dell'accoppiamento con la stessa persona per anni e anni.
I libri sono molto più numerosi di quanto pensiamo: ognuno di essi si moltiplica per il numero di lettori che lo sfoglierà trovandoci qualcosa di proprio, un aspetto, un sapore o una peculiarità sfuggita ad altri o semplicemente non apprezzata allo stesso modo. Non solo: a ogni rilettura il libro rivelerà qualcosa di nuovo anche al medesimo lettore, che quasi sicuramente sarà cambiato dall'ultima volta in cui l'aveva prelevato dallo scaffale.
E così, non serve sentirsi in colpa temendo che le riletture vadano inevitabilmente a scapito di nuove scoperte, perché la capacità di scoprire è in noi e si può esplicare anche nella ripetizione, purché consapevole.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.