D'accordo, facciamo pure che oggi è capodanno: sarà un'occasione in più per ricominciare, per fare, per far meglio, per non indulgere nell'indolenza.
Piccole azioni simboliche valgono più di venticinque parole e tutto fa brodo: rimettere la pila all'orologio fermo da mesi, riaprire il buco al lobo dell'orecchio destro, riordinare quel che s'è sparso non appena ha finito di servire, magari andare a tagliarsi i capelli o perfezionare la rasatura; ma anche sorridere al sole seppur deboluccio sulla pelle, ai colori benché confinati tra asfalto e ferraglie, ai volti ritrovati, alle presenze. Lasciando perdere quel che non c'è e chi non ci vuol essere.
Guardare avanti per trasferire il luccichio dai sogni alla realtà.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.