31 maggio 2006

Specchio che non riflette

Perché la vita intreccia i sensi ai senza, l'urlo alla lirica,
l'amaro al mare, e mescola tutto con amore.

[da Controcanto]

Dolciumi e profumi, cielo schiacciato tra nuvole scure e orizzonte d'acqua, laggiù, là, dopo essere stato in fondo alla discesa e aver vagato chiedendo il nome di una piazza che non era destinazione ma passaggio, anticipando i propri passi a un ritmo leggero, già alleggerito dalle dolenzie, un camminare infaticabile ad attraversamento di memorie note e ignote, risposta zen a interrogativi precoci o troppo tardivi.
Occhi e cocchi, quadriglie alate di meraviglia e paragoni tra lo spirito di agglomerati diversi, no, uguali, in scala quasi, fatte salve le reciproche specificità. Vegetazione che s'impone, stupenda, bruttezza inesistente o trascurabile, perfino mentre il cielo minaccia lacrime a replicare le tue. Palazzi e mezzi, alture e dislivelli, l'aria che non è mai fastidio, e binari. Binari e stazioni. Tuffo bicromo al cuore.
Colloqui senza eloquio, bozze, domande e risposte rimaste in gesti e sguardi, rimandate alla prova del reale, fuori dalla bolla di facile magia. De Andrè alla radio più vivo che mai ora e attuale. Bellezza prona a rimare con l'Incerto, Malinconia ad assonare con Dilemma. Non così insegna il sorriso, il luccichio dal cuore dei sogni che è e dev'essere il tuo.
Dolci gli occhi che parlano nel trasporto degli effluvi sotto l'istesso cielo, uguale, no, diverso, di lontane parole vere calde irrinunciabili. Di altre movenze nello spazio vivente. I colori si fondono e ti confondono, ma lo specchio che non riflette non è nemmeno il tuo, scemo.

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a cura di Giulio Pianese

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