18 dicembre 2005

Libri e spazi sociali

Nel pomeriggio ho accompagnato Lorenzo a uno spettacolo con attori e burattini (a cura del gruppo Alchimia) che si è tenuto presso la biblioteca rionale. Solo i bambini erano ammessi al salone che ospitava Gli spiriti del bosco vecchio, dunque nulla posso dire della rappresentazione, se non riportare la soddisfazione che si leggeva sui loro volti all'uscita.
Fuori, il nugolo di genitori esclusi affollava l'area davanti ai banconi, si accomodava occupando ogni recesso tra sale lettura, emeroteca e spazio web, consultava gli schedari elettronici, si avventurava tra gli scaffali. Forse qualche frequentatore abituale sarà stato disturbato dall'inevitabile chiacchiericcio e dall'importuna animazione. Però mi si è allargato il cuore nel vedere parecchie persone passare dall'esplorazione alla fruizione, iscrivendosi, prendendo libri e altri supporti in prestito, parlandone e scambiandosi consigli e pareri, in una concreta appropriazione di uno dei pochi ambiti potenzialmente aggregativi e troppo spesso confinati in una falsa aura di barbosità.
Constatare di persona quanto può essere divertente l'approccio alla "cultura" è sano per l'individuo e fecondo per la collettività.

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a cura di Giulio Pianese

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