Il fatto suscitò la curiosità telematica di Grazia, musicoterapeuta: dopo avermi chiesto l'età, ipotizzò che la mia inconsapevole attenzione per alcune canzoni degli anni '30 fosse dovuta a ragioni genetiche.
Il fatto che tu hai sentito "quella inconsapevole" necessità è perché quelle canzoni erano nel DNA di tua madre... Probabilmente la tua nonna quando l'attendeva ascoltava quelle canzoni. Sarebbe interessante riuscire a fare una ricerca in merito. Al quarto mese di gestazione il bambino ha la facoltà di sentire i suoni, le voci, le musiche...La tesi mi pare affascinante, ma nella fattispecie non potrei avvalorarla, specie in considerazione del fatto che mia nonna nacque e crebbe in ambiente contadino, i cui già scarsi contatti col mondo del pentagramma furono ulteriormente affievoliti dall'autarchia imperante negli anni del triste ventennio fascista, che a quanto ne so ostacolava la diffusione di musica straniera.
Io stessa non capivo perché da bambina fossi affascinata dalla musica di Puccini: scoprii poi che era la passione della mia bisnonna, anzi lo stesso Puccini aveva frequentato i salotti del mio bisnonno...
D'altro canto, è pur vero che mi piaciucchiano anche i brani italici di quel periodo, come quelli rammentati da Zio Burp (Mille lire al mese, Maramao...) e reperibili nella raccolta acquistata in superoffertascontata qualche giorno fa al popopunto qui dietro l'angolo (auguri per la creatura!).
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