03 ottobre 2005

Cielo iridato

Sarà da fanatici, ma la data odierna per me oramai è un anniversario. Un po' particolare, lo ammetto, ma è ancora vivissimo il ricordo delle sensazioni visive e delle relative emozioni di quando quattro anni fa, ad anticipare l'ora del tramonto, si stagliò verso est e lì rimase a farsi rimirare a lungo un arcobaleno doppio a tutto sesto. Lo vidi dal ballatoio di questa stessa dimora, a Milano Bovisa, rendendone partecipi familiari, persone care e vicini di casa.

Quel giorno, il bacio tra cielo e terra si allargò ad abbracciare il possibile e l'impossibile con la meraviglia delle meraviglie, perfino qui.
Un arcobaleno, anche meno spettacoloso, anche normale, perfino dimezzato o ridotto a simulacro, ridona la serenità allo sguardo, strappandolo alla malinconia proprio come il vento strappa il cielo all'insistente dispotismo delle precipitazioni.
Un arcobaleno col buio non può essere, ma perfino ora, seppure non lo vedo, ne fiuto il potenziale avvento in uno dei prossimi giorni, quando (presumibilmente*) spioverà.

* aver letto e riletto Cent'anni di solitudine induce a un'estrema prudenza riguardo a siffatte valutazioni.

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a cura di Giulio Pianese

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