16 settembre 2005

VHS

Aperture di cuore cadenzate dall'eloquenza ariostesca di un cameriere islandese, impeccabili quadretti che mantengono una sobrietà descrittiva financo nelle derive del grottesco, commedia in cui perfino lo strato farsesco viene nobilitato dalla dignità dell'amore vero, raffigurazione del vivere e delle sue inesauribili possibilità di riscatto e ritrovamento: questo e altro ancora è Pane e tulipani.

Classicamente essenziale la regia di Silvio Soldini, che nel 2000 con quest'opera pluripremiata riuscì a staccarsi dalla tristezza disperante che ammantava le sue precedenti realizzazioni (penso a L'aria serena dell'Ovest e a Un'anima divisa in due) pur senza tradire la capacità di rappresentare in un'implicita satira anche le brutture della subumana sopravvivenza.

Cinema vero (vedi dettami hitchockiani), non concede didascalie e si dipana in scioltezza. Esemplare quando la semplice giustapposizione di inquadrature e scene dice ben più delle porzioni di dialogo contenute. Ma soprattutto, evviva evviva, è divertente e godibilissimo.

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a cura di Giulio Pianese

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