Rammarico e mortificazione m'hanno colto e avvolto non appena mi son reso conto di averla scacciata in malo modo, ma era già troppo tardi.
Era lei, la bellissima libellula blu venuta ad annunciarmi l'estate.
Quasi consuetudinarie erano divenute negli scorsi anni le sue visite, silenziose esibizioni di volo a tracciare delicati e imprevedibili arabeschi. Stavolta, forse sentendosi trascurata dal mio sguardo colpevolmente orientato altrove, si è voluta annunciare ronzandomi a pochi millimetri dal cavo uditivo.
L'istinto, ahimè, l'ha fatta da padrone e con un manrovescio l'ho mio malgrado allontanata. Se n'è uscita senza salutare, con un volo in linea retta palesemente teso a rimarcare l'offesa patita. Come potrò farmi perdonare?
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.