19 ottobre 2004

Fa buio troppo presto

Hai mai provato a tornare in una tua vecchia scuola?
Desolante incredulità quella che sottolinea la discrepanza tra il vivo ricordo passato e lo spento nulla presente. La realtà, in realtà, formicola, ma a te non dice nulla. Guardi in trasparenza l'insignificante andirivieni di sconosciuti che ti sconoscono, non ritrovi gesti né atteggiamenti. Questi ti sembran vuoti o fallaci, quanto quelli di un tempo ti parevan veri e densi.
Giungi alla sconvolgente pateticità di gustarti l'incontro con una macchia della memoria, chessò, un bidello che non ti sei mai filato, un personaggio, nemmeno persona, che al massimo aveva fatto da sfondo della tua vita pregna e degna di un tempo. Eppure quell'unico superstite dell'epoca cui appartieni ti diventa caro, addirittura indispensabile, per dare un senso all'amarezza che ti sorge in bocca nel constatare il deserto.
Sarà così la morte? No, così sarebbe l'immortalità: la tristezza di rimanere solo e non poter condividere alcunché di ciò che valse.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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