21 gennaio 2004

Ebbro ludico

Mi è sempre piaciuto giocare, a tutto e con tutti, purché prendessero il gioco abbastanza seriamente da rispettarne le regole e purché alla fine si ricordassero che era un gioco.
Scegliere con chi giocare non è sempre possibile e di certo non è facile, un po' come per il sesso e forse per l'amore, trovare persone in grado di gioire e farci gioire pienamente che si vinca o si perda.
Tuttavia, se si ha voglia di tirare i dadi o una palla, mescolare le carte o i bastoncini, tracciare segni in aria o su un foglio bisogna pur provarci... evitando chi reiteratamente per capriccio, pigrizia o scoramento decreta la morte ingiustificata di una partita lasciandola a metà; girando al largo da chi mantiene il muso anche alla cessazione delle ludiche ostilità; cercando chi gioca con passione e ce la mette tutta fino in fondo; misurandosi con chiunque s'impegni a dare il meglio per batterti ma senza smettere di rispettarti.
Imparando da questa serietà giocosa a prendere la vita con gioiosa leggerezza.
Ma tutto questo mi è venuto in mente mentre volevo dire un'altra cosa: che confermo di essere fortunato, avendo accettato di giocare con lei. Cosa si vinceva? Un responso.

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a cura di Giulio Pianese

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