11 agosto 2003

Di passaggio

Rilevamento soggetto in zona urbana decentrata e ammaccata.
Postazione da 39°C su deserto metropolitano.
In corpo birra, intorno pelle più o meno ambrata.

Passato nuragico, con blandizie saline rosate.
Futuro incerto, ma prospettiva concretizzabile di frescura trentina.
Il presente è il momento più critico, quello da non lasciare solo nell'oblio del non vissuto.

Sono di passaggio (d'altronde, facendo parte di una specie che muore, dovrei ricordarmelo sempre).
E di passaggio è impossibile raccontare tutto (d'altronde, con ciascun istante che s'impregna di essere, dovrei saperlo sempre).
Dunque, non potendo permettermi laBadante, ricopio anticipazioni da supporto cartaceo:
[30-7-03 ore 16]
È già molto avere aperto il bloc notes, impugnata la penna e convogliato il pensiero verso l'atto magico che porta l'inchiostro sul foglio. Non c'è bisogno di elettricità, ma è innegabile che la mente vada già ad anticipare il momento in cui mi sarà di nuovo concesso imprimere parole su pixel (© Mike). Come se lì potessero durare di più, conservarsi meglio. Come se lì potessi trovare migliore espressione per il mio dire. Come se lì... in realtà, l'unico vero magnete ad attrarmi sei tu che mi starai leggendo in differita, presente in ogni mia sillaba anche se in fondo in fondo nemmeno ti conosco.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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