Capita di non saper che dire tra un piano e l'altro, dunque è bene avere a disposizione qualche brandello di discorso già pronto, prezioso per rompere quel ghiaccio che porta a leggere e rileggere la targhetta del peso e della capienza. Te ne regalo una manciata che non può essermi utile, visto che qui per arrivare al terzo piano da quasi un secolo ci sono solo i 66 gradini (l'installazione dell'ascensore ce l'hanno bocciata perché il palazzo è invalido di guerra).
- Ha rinfrescato, possiamo abbracciarci!
- Non mi stufo di cercar colori, e lei?
- Dicono che riuscire ad attraversare il dolore può servire a raggiungere la serenità...
- Non sono mica sicuro di farcela, ma è anche lì il suo bello.
- Sono incline al ricordo dolcemente malinconico: sarà una questione astrologica.
- Ho appena conosciuto una persona di gusto: già si parla di assaggiarsi e riassaggiarsi.
Se l'ascensore si fa attendere un po' troppo o si blocca, nell'attesa prolungata è bene poter fornire qualche spunto di riflessione:
- Credo che un pochino funzioniamo come emittenti-riceventi e che le antenne ci dirigano verso chi in ciascun momento può meglio aiutarci facendo da specchio a qualche nostra sfaccettatura. E tenga presente che anche una faccia da schiaffi può avere numerose sfaccettature.
- Il pensiero positivo è fondamentale anche per poter irradiare come percezione di valore ciò che pensiamo di noi stessi. Al momento, per quanto mi riguarda vedo tante scintille e nessun faro.
Nota: se quando l'ascensore si blocca sei in compagnia di una persona che ti piace, spero non avrai bisogno né occasione di parlare.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.