29 maggio 2015

Hetty Verolme

Un paio di settimane fa ho avuto il piacere e l'onore di fare da interprete a una signora classe 1930 e alla bambina piena di energia che è tuttora in lei. Hetty E. Verolme è una sopravvissuta alla Shoah e ha deciso di raccontare la sua storia in un bel libro, adatto anche per ragazzi: Hetty. Una storia vera, edito da Il Castoro nella scorrevole traduzione di Maddalena Fessart. Le vicende sono quelle da lei vissute dal momento in cui all'età di 12 anni fu deportata nel campo di concentramento di Belsen in Germania, dove le toccò occuparsi della sopravvivenza propria e di una quarantina di bambini.

Un bell'estratto dell'incontro si trova nell'articolo di Chiara Vanzetto (Corriere della Sera, 11 maggio 2015), scaturito dall'intervista a cui sono orgoglioso di aver contribuito come interprete. Da parte mia posso aggiungere che l'emozione dell'ascolto ha portato noi presenti sull'orlo della commozione, ma che la serenità trasmessa da Hetty è quella di un cuore che non ha mai smesso di pulsare anche per gli altri.

Sugli abiti le cucirono una stella gialla, ma dentro le risplende una stella d'oro. Sarà anche perché, dico io, di secondo nome si chiama Esther, the Morning Star o stella del mattino.


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a cura di Giulio Pianese

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