31 agosto 2014

Insegnanti

Domani il primo collegio docenti della prossima stagione scolastica. Per l'occasione, parafrasando un mio vecchio asterisco, dedico una frase-monito a me stesso e ai colleghi:

Il nostro valore non è nelle cose che sappiamo, ma in quelle che riusciremo a trasmettere.

Extra

"Tutto quel che ti occorre è un orologio." Non ne porto da anni, ho pensato. Dovrei procurarmene uno digitale, per facilitare il conteggio dei minuti, ma economicissimo, ché non ho voglia di spendere per usarlo tre mezz'ore alla settimana. E intanto mi sarebbe toccato rimandare, a meno che... Pochi secondi di smanettamento per scoprire che anche il mio minidinosauro possiede, tra gli "Extra", la funzione "Cronometro" e così ho risolto: il programmino di corsa è potuto partire subito dopo un clic su "Avvio". Tanto, questo è un modello che non patisce il sudore.

30 agosto 2014

Antivigilia

Siamo all'antivigilia di quello che in parecchi considerano il vero capodanno e il tempo sembra andare in discesa, scorrendo ancor più velocemente di quando già non faccia. Scampo non c'è dalle mille e mille cosucce rimandate e non ancora fatte, a meno di non estraniarsi un momento, ampliando l'istante presente e attingendovi le energie necessarie a velocizzarsi poi, per anticipare lo scorrere ma senza correre, con il respiro ampio e beato di chi ha dintorno tutte le note del cosmo.

29 agosto 2014

Corsa e ricorsa

Se stai pensando di andare a correre e nutri dubbi sull'opportunità di farlo, leggiti il post, lungo, ma bello e interessante, di Andrea Beggi, esperto informatico e da anni presenza assidua in rete. Vi troverai perle di saggezza e motivazione che, chissà, potrebbero servirti anche qualora decidessi di non andare a correre.

Se come me vai di quando in quando a corricchiare, potrebbe interessarti un programma semplice e assolutamente abbordabile per trasformare le tue corsettine in allenamento utile. Ho appena cominciato a seguirlo e sono fiducioso, anche perché ho deciso di ottimizzare i tempi, eliminando il trasferimento in auto al parco Nord e mettendomi a camminare e correre subito fuori dal portone di casa, per le vie secondarie fino a Villa Ghirlanda.

Qui scaricabili in formato pdf trovi l'articolo esplicativo e due tabelle, che mi sono state gentilmente trasmesse da Luigi Piazzi, esperto web che tra le sue passioni non trascura il fisico atletico e la fotografia.

28 agosto 2014

Un po' di cibo per l'anima

Tra le cose che mi piacciono del Trentino-Alto Adige, ora posso inserire anche l'Orchestra Haydn, che ho ascoltato dal vivo nella chiesetta di una frazione di un paese sul lago di Garda, apprezzandone molto l'amalgama su brani meravigliosi di Bach e Mozart e ammirando inoltre l'apporto della talentuosa solista Anna Tifu.
Carezze spirituali degne del cielo stellato sono quelle che promanano dalla musica di sublime livello: sono grato per aver potuto e voluto riceverle.

26 agosto 2014

Roba da sfogliare

Il blog Letture e riletture ha una storia e dei suoi perché. È vero che negli ultimi anni l'ho trascurato un po', ma di recente almeno un paio di bei suggerimenti li ho inseriti. Buona lettura.

09 agosto 2014

Un'eccezione

Ammetto di aver fatto eccezione.
L'antefatto è che dopo anni ero di nuovo arrivato a toccare quota ottanta. E quindi, dopo essere riandato con la mente all'ultima volta in cui ero dimagrito sostanzialmente, ho adottato per analogia mimetica qualche piccolo provvedimento. Niente di impossibile, ma come allora, da lunedì, ho eliminato dalla mia dieta giornaliera i dolci e l'alcool. Salvo a colazione, riguardo ai dolci, ma comunque con moderazione, limitandomi a un cucchiaino di miele nella bevanda, che sia tè, malva o rooibos, e a qualche biscotto o a un po' di marmellata spalmata su fette biscottate o pane.
Troppo poco drastico, dici? Beh, io tendo spesso ad autocompiacermi per i piccoli risultati e a sfruttarne l'effetto come molla per ottenere di più e di meglio. E poi, c'è da spiegare una cosa: da piccolo ero magro, magrissimo; quando mi ritrovo sovrappeso, per me la sensazione è tuttora quella di essere "temporaneamente ingrassato", perfino laddove tale temporaneità si prolunghi per degli anni (alla descrizione di questo fenomeno, il mio amico Alberto di BZ si sbellicò fragorosamente di risa telefoniche tra la perplessità dei colleghi d'ufficio).
Poi, comunque, cerco di muovermi, andando a corricchiare quando riesco, camminando dove posso (mi dicono siano necessari ottomila passi al giorno tutti i giorni, vedremo come fare per tenere il conto). Secondo me un po' di chili se ne andranno (non oso dire che abbiano già iniziato l'esodo, per scaramanzia) e poi si tratterà di far durare la forma (uh, dire "la forma" mi ricorda il tai chi, ma tanto già so che se non è saggio assaggiare tutto, tantomeno lo è saggiarsi su troppi aspetti, meglio accontentarsi di spizzicare qua e là e su e giù).
Oggi, dicevo, ho fatto eccezione. Dopo pochi giorni non si dovrebbe, non è serio, ma suvvia: non capita tutte le settimane che la figlia compia diciott'anni e così ho brindato e mangiato anch'io la torta, in mezzo a un sacco di festeggiamenti iniziati con il sublime ramen del Fukurou, inframmezzati da graditissime visite a sorpresa e conclusi (per noi, giacché la neomaggiorenne poi è uscita coi suoi amici) con le sarde alla beccafico della rosticceria Golfo di Mondello.
Anzi, in verità, prima di salutarci abbiamo vissuto un momento particolare, in bilico tra risate emozionanti ed emozioni commoventi: da "bravo affabulatore", come sono stato gioiosamente o giocosamente definito in un commento, ho rievocato insieme alla famigliola riunita la nascita di Francesca, istante per istante, da quando la vidi uscire a tutte le fasi successive del più bel miracolo terrestre.

08 agosto 2014

Traduzione dal francese

Chiara Tizian ha poetato in francese e mi è venuta voglia di tradurre in italiano i suoi versi:

Tra sale e cielo

Sa di saline
mentre si vede sparire il Gois,
passo passo fino al termine di un ricordo.

Oceano, sciogli i miei nodi.
Aspettami là dove m'hai cullata,
ebbra di desideri da seguire.


Riporto anche qui l'originale:

entre sel et ciel

Ça sent les marais salants
pendant qu’on voit disparaître le Gois,
pas à pas jusqu’au bout d’un souvenir.

Océan, débrouille mes noeuds.
Attends-moi là où tu m’as bercée,
ivre de désirs à suivre.

Puglie

A guardarmi nudo nello specchio, sembra che sulla coscia sinistra abbia un'autoreggente. È il residuo colorato di una lieve scottatura, l'abbronzatura parziale e non cercata di un pezzetto di corpo rimasto esposto durante la guida sabato scorso, quando risalendo le Puglie in una tarda mattinata soleggiata indossavo un pantaloncino-costume e dal finestrino aperto il sole batteva sulla mia pelle con la complicità del vento autostradale, quello che soffia sempre in direzione C-B, cofano-baule, intrufolandosi nell'abitacolo laddove si decida di non ricorrere all'artifizio dell'aria condizionata.
Dire le Puglie, al plurale, come ci insegnavano un tempo alle elementari, è molto più rispondente alle molteplici realtà di questa regione e al di là dei fatti storici è una cosa che s'intuisce già a un fugace passaggio. Le Puglie, dicevo, me le sono godute, seppur per pochi giorni, anche quest'anno, spizzicando piaceri dalle acque e dalle terre e dai loro sapori.
Come già detto altrove, tra i segni visibili e invisibili, sono questi ultimi a rimanere più a lungo impressi e così sarà per le acquatiche accoglienze dello Ionio e dell'Adriatico; per le accoglienze conviviali sui terrazzi salentini (rigrazie, Viviana); per le golosità ammannite da una cucina ricca dal mattino (prova i pasticciotti di Chéri, dove trovi anche quelli tradizionali con crema e amarena) fino a notte inoltrata (vai a Novoli al baracchino di Simona se vuoi mangiare una deliziosa e freschissima frittura di mare anche all'una di notte dopo il tango).
Una minivacanza salentina breve ma intensa, felice nell'incontro con le sabbie di Torre Rinalda, scarsamente frequentate in quei giorni e perciò ancor più godibili; nel piacere di ritrovare quelle di Pescoluse a nord di Torre Vado e in quello ancor più grande di rituffarsi presso le grotte (e di nuotarci dentro) a sud di Torre Vado; una minivacanza curiosa di girare in bici per le campagne nei dintorni di Campi Salentina e a piedi nei centri storici di Lecce e Gallipoli, qui con il bonus di un bagno alla Purità, dove ti immagini con un sospiro cosa potrebbero essere le pause pranzo lavorando in quella cittadina.
Qualche malinconia, anche, ritrovando luoghi e persone e momenti che l'anno scorso avevo condiviso coi miei figli, stavolta impegnati piacevolmente altrove, ma confido che ci rifaremo.
Soprattutto Salento dunque, ma il resto, di passaggio, è stato ugualmente gradito da me e dalla mia compagna di viaggio: la sosta pranzo con giretto a Trani dell'andata ha confermato le impressioni positive di un decennio fa riguardo al centro storico con le sue architetture di merletto (curiosamente, il nome della città è anagramma di trina). Al ritorno, il trauma da distacco è stato addolcito con una pausa gastronomica e balneare a Marina di Lesina, proprio di fronte alle isole Tremiti, che non tocco dal 1987.


a cura di Giulio Pianese

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