02 febbraio 2009

Fay çe que vouldras

Puoi prendere spunto da qualsiasi cosa e arrivare a qualsiasi conclusione, a posteriori.
Come coi proverbi, spesso ambigui o addirittura contraddittori, specie nei dintorni della meteorologia (però per la Candelora io mi attengo alle filastrocche di nonna Teresita, secondo le quali la nevicata è suggello finale dell'inverno).
Un segno, un sogno, un detto, un motto, dipende da come li interpreti. Da come li vuoi interpretare. Non è difficile piegare un oroscopo alle tue contingenze, tantomeno far realizzare un presagio che ti riguarda: si cercano linee guida con insistenza tale da rendere autoavveranti a manciate le profezie. O le loro reinterpretazioni.
E tuttavia, proprio per la possibile persistenza del libero arbitrio, non rigetto alcun messaggio, in qualsivoglia forma giunga a farsi notare: sarà occasione per riconsiderare sé stessi e soprattutto delineare il prossimo passo da compiere, nel sentierino malamente tracciato dei desideri veri.

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Per il titolo, sono debitore a François Rabelais e alla regola dell'abbazia di Telema, che impone di fare ciò che si vuole.

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a cura di Giulio Pianese

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