31 dicembre 2008

Verso l'ennesimo passaggio

Per quanto possa essere convenzionale anziché naturale, ci siamo talmente autosuggestionati da vivere l'avvento di un nuovo anno di calendario come un transito importante. Far finta di niente non sarebbe facile e forse nemmeno utile ai fini dell'autenticità. E poi un'occasione in più per condividere festosamente un momento va sfruttata al meglio, insieme all'opportunità di ennesima piccola rinascita, che sia di rinnovamento o di riconferma.

Duemilaenove mi suona bene, dunque un augurio musicale ci sta: che ci siano armonia, melodia e ritmo. Armonia nel saper gestire i rapporti con gli altri e con sé stessi, melodia nel ricordarsi di esprimersi sempre ma in modo opportuno e gradevole, ritmo per darci dentro come si deve e come ti piace.

Nota: melodia è scritto tutto attaccato, chiaro? Giusto per la precisione, giusto perché non si dica che suggerisco approcci troppo diretti. Sebbene, alle volte, possano poi generare battute irresistibili.

29 dicembre 2008

Il tuo doppio dimezzato

Scattare una foto del tuo volto, di fronte, poi tagliarla a metà in verticale e duplicare a specchio i tuoi lati, creando due nuove immagini. Questa l'idea realizzata ieri sera dalla fotografa pistoiese Francesca Pagliai.
Era presso il bellissimo SpazioMil di Sesto San Giovanni, dove sono arrivato tardi, troppo tardi per i discorsi, le perfomance, il dibattito, le presentazioni o quel che era. In tempo però per salutare gli amici, godermi una panoramica degli interni, con qualche allestimento, e per apprezzare l'idea del doppio fotografico.
Un'idea che produce risultati curiosi, esteticamente interessanti quanto inquietanti, grazie specialmente alla nostra presunzione di essere tutto sommato creature simmetriche. Invece, tanto per cominciare, tra lato destro e sinistro vi sono le differenze macroscopiche di contorno, come la presenza di una riga laterale nell'acconciatura, di un codino, di un neo, che raddoppieranno o scompariranno nel gioco di specchi delle due metà. Poi le differenze solitamente trascurate, grazie alle quali si generano due volti parecchio diversi, più o meno allungati, più o meno larghi.
Discrepanze fisiche, dunque, ma soprattutto una nuova lettura degli aspetti di un viso, come se si disponesse di una lente a focalità ricalibrata, per cogliere oltre. Constatare quanto siano marcate la bonomia e la tristezza rispettivamente nel lato sinistro e destro di un uomo che nel ritratto originale le teneva a bada o comunque al riparo dalla nostra indagine visiva. Quanto sia in realtà complesso un volto femminile che sembra occultare una forte parte di sé. O ancora, quanto sia fallace l'apparente compostezza di altri visi nel momento in cui l'obiettivo e il computer si alleano per ricostruirne il caos sottostante.
Ovviamente tintinna il ricordo di Medardo, Il visconte dimezzato che Italo Calvino fa ritornare orrendamente mutilato da una guerra coi Turchi. Di lui è tornata solo la metà cattiva, dice la sua balia Sebastiana. Di noi, invece, per fortuna quegli studi fotografici restituiscono tutte due le metà, oltre a un pizzico di comprensione in più.

21 dicembre 2008

16 dicembre 2008

13 dicembre 2008

Ci fu un tempo

Ci fu un tempo, forse, in cui non serviva segnalare di avere scritto perché le parole raggiungevano da sole i destinatari. Un altro, forse ma forse, in cui non serviva nemmeno scrivere perché le cose erano già state dette. E addirittura, chissà poi se sì o no, un tempo in cui non serviva nemmeno dire, giacché gli sguardi avevano già provveduto a oltrepassare gli angusti confini verbali. E poi c'è adesso, quando cose del genere funzionano solo direttamente con santalucia, quella di magia e luce. E basta.

12 dicembre 2008

Piazza Fontana

Dodici dicembre è quasi un permalink di per sé. Lo è anche quando non vado là, come oggi, visto che alle 16.37 mi trovavo incolonnato altrove per impegni paterni. Lo è perché bisogna ricordare e rammentare che dopo i sempremila procedimenti e il tot di quasiprocessi nei troppi anni insaccati da quel pomeriggio di vite detonate, quella di piazza Fontana rimane una strage impunita.

11 dicembre 2008

Non serve incartarlo, ma se vuoi...

Per chi si lascia sciogliere e non se la squaglia, per chi tiene duro ma con tenerezza, per chi la vita è un gioco da prendere seriamente, per chi sa che donare è un regalo per sé, per chi ti legge online perché sei tu, per chi non sa chi sei ma segue le parole, per chi ritrova il dire seguendo le figure, per chi risorge per un giorno fuori stagione, per chi sposta lo sguardo dal foglio alla finestra e poi, dopo avere letto, esce e per magia riesce a esprimere un nuovo desiderio.

Puoi leggere online o scaricarlo e perfino stamparlo, il corposo file pdf del Post sotto l'Albero 2008, assemblato per la sesta volta da Squonk.


P.S.: ho riportato anche su Zuccate il mio contributo, che s'intitola Al vento decembrino.

10 dicembre 2008

Fior di fiocco

Negli anni, mi sto educando a smettere di pensare che la vita sia come un gelato, da cogliere e gustare immediatamente prima che si sciolga. In effetti, tale atteggiamento può portare a comportamenti affrettati, modi di fare inopportuni, stati d'impazienza deleteri.

Il fatto è che della vita, come dei gelati, sono davvero goloso e gli occhi bambini la reclamano di continuo, mai sazi di percorrerne le combinazioni, saggiarne le opportunità, assaporare la prelibatezza di ogni occasione.

La neve in città è innanzitutto considerata una scocciatura e un ostacolo. Ciò è comprensibile: oggi, per esempio, se non avessi potuto rimandare l'appuntamento al magazzino archivio del commercialista me la sarei vista direttamente con tanti yeti clacsonanti.

Provarsi a riaprire lo sguardo magico di quando ci si elettrizzava vedendo tutto bianco fuori prima di andare a scuola però è sano. Sano e opportuno. Inoltre rappresenta un esempio lampante di qualcosa da godere subito, qui e ora o mai più. Anche perché, come dice Calvin al suo tigrotto Hobbes: "Math will still be there when the snow melts", la matematica sarà ancora lì quando la neve si scioglierà.

[per Calvin and Hobbes Snow Art, grazie all'inesauribile Giavasan]

[se ti va, vedi anche questo raccontino e la traduzione]

02 dicembre 2008

Ridimensionare

Le parole sono importanti, occorre fare attenzione a quel che si dice o peggio si promette. O no?


The Wizard of Id by Parker and Hart

- Per stare con te scalerei montagne, attraverserei deserti e oceani.
- Che ne dici di passare da me stasera?
- Mi spiace, il cavallo s'è azzoppato e mi toccherebbe venire a piedi.


a cura di Giulio Pianese

scrivimi