Quando arrivano le scadenze si cerca di rispettarne il termine, e le ricorrenze, perlomeno alcune di esse, quando si affacciano sembrano invitarti a non lasciare le cose a metà.
Provi a ubbidire, ma sai che inevitabilmente, prima o poi, le cose a metà le dovrai lasciare per forza, perché la vita è un'incompiuta e non si può arrotondare, a meno che non si tratti di quella che tende a prorompere poco sopra i fianchi.
Il cambio dei calendari alle pareti è uno dei momenti capaci di imporre una certa solennità, un po' comica se applicata a piccoli gesti domestici. Addomesticarsi ai rituali è però un conforto diffuso, un modo di trovare punti di riferimento nell'enorme vastità degli istanti, che se condivisi moltiplicano proporzionalmente il proprio valore alla percezione, aumentando le probabilità di godimento.
Però qualcosa manca, e perciò una specie di augurio sia quello di capire che ciò che vuoi è già lì, anche se magari occorre la pazienza di vederlo germogliare, dopo la speranzosa semina e l'amorevole accudimento.