17 ottobre 2020

A scuola di magia

Oggi ho telefonato alla mia maestra delle elementari, Annamaria Bianchini. A 90 anni di età, ha la stessa voce e scioltezza di allora. Le ho raccontato dei recenti contatti con alcuni ex compagni e lei, chiedendomi di salutarglieli, ha detto che ricorda in particolare la nostra classe perché "non so se eravate molto bravi o molto monelli, ma c'era qualcosa di speciale". 

Forse, ho ipotizzato, è perché siamo stati l'ultimo ciclo con il senso della magia per il mondo della scuola. Abbiamo frequentato le elementari in un'epoca in cui permaneva un rispetto enorme, sia da parte nostra sia della società, per la figura della maestra, un riferimento importante e stimato. 

Tra l'altro, siamo stati gli ultimi a fare in tempo a vedere e a utilizzare il calamaio, sia pure solo per pochi mesi. Proprio un'altra epoca, in un misto di disciplina considerata normalità e di meravigliosa scoperta, tra grembiulini e fiocchi, quaderni e astucci, libro e sussidiario, ascolto e interrogazioni, silenzio e vivacità controllata. 

Certo, non saranno state sempre rose e fiori, per qualcuno qualcosa sarà sicuramente andato storto, perché non tutti avranno avuto la fortuna di trovare una maestra fantastica come la mia. 

L'augurio è che le brave maestre di oggi, genitori iperapprensivi permettendo, possano far rivivere quella magia anche ai bambini che sono loro affidati nei nuovi decenni di questo millennio. 

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a cura di Giulio Pianese

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