25 agosto 2020

Un po' di riviera

Ecco, per la prima volta ho fatto qualche giorno di vacanza a Rimini, mi sono detto. Poi invece mi son reso conto di aver già messo piede su quelle spiagge da piccolino, quando mi portarono a Viserba, che di Rimini è "la più importante frazione". 

Così, il giorno della partenza ho voluto fare una deviazione per tornare a toccare con mano la sabbia di Viserba, in un gesto simbolico solo apparentemente nostalgico, ma in realtà connesso al sempiterno desiderio di abbracciare tempo e spazio in un impossibile tentativo di capienza emotiva e vitale. 

Poi, rispettando la tradizione delle deviazioni in viaggio, abbiamo puntato il navigatore su Bertinoro e siamo ripartiti attraverso una soprendente periferia riminese in cui dopo qualche brutto edificio si alternavano casolari di campagna e capannoni, stradine e svincoli, fino a giungere a un quartiere dedicato agli artisti: mai avevo percorso una via Elvis Presley (seguita da via John Lennon, via Antonio De Curtis - Totò e affiancata da via Anna Magnani e via A.Daolio, sì, l'Augusto dei Nomadi!). 

Riguadagnata l'A14 per pochi chilometri prima di riprendere la SS9 (quant'è lunga e ricca la via Emilia, e che bello sia stesa lì a collegare Milano sud con il sud della Riviera), alla domanda "Che musica vuoi?" ho risposto: "Metti Casadei". Romagna mia, Ciao mare, Romagna e Sangiovese, Io cerco la morosa... Martina rideva stupita per il fatto che le riconoscessi, ma il liscio è fatto in quel modo lì, capace di entrarti in testa anche se non ti sei mai messo ad ascoltarlo. 

A pensarci bene, il liscio è un po' come la riviera romagnola: nel mio immaginario non è meta vacanziera agognata, però sa rendersi godibile se hai voglia di goderti il bello che c'è, e ce n'è di tanti tipi e per molti gusti diversi. Due flash goduriosi: la sabbia morbida e abbondante; un refolo serale tra i riflessi di luce presso il ponte di Tiberio. 

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a cura di Giulio Pianese

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