09 febbraio 2017

Memo

Ci sono foglietti vari e numerosi post-it ad affollare il paesaggio visivo di prossimità: dovrebbero fungere da promemoria e da sprone, ma rimangono lì così a lungo da risultare a un certo punto letteralmente invisibili, come se si mimetizzassero con lo sfondo (esiste una parola svedese su questo fenomeno: hemmablind, letteralmente "casa-cieco").

Oggi però me ne sono accorto e con una certa soddisfazione e perfino un pizzico di orgoglio ne ho eliminati un bel numero (nella raccolta differenziata, ovviamente, dopo aver strappato via la parte adesiva).
Tra di essi, quello che mi imponeva di provvedere ad anticipare la visita di controllo per la gola, così da contrastare le ansie di chi standomi intorno percepisce e talora patisce il mio perdurante abbassamento di voce. Domani si saprà già qualcosa al riguardo, presumibilmente.

Ora ne ho appiccicato uno nuovo: "torna a correre", dice.

325 giorni alla fine dell'anno: non è che ci sia poi tutto questo tempo.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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