14 gennaio 2012

Come un ventaglio

Ho già scritto che la mia visione del mondo è un "boh" entusiasta, ma di recente, addirittura, e senza un motivo particolare, percepisco il mondo come un ventaglio che si sta aprendo. Senza vederlo lo immagino come se sbocciasse, visualizzandolo sento come se crescesse la superficie dell'esistenza. Manto che respira, diaframma ispirato, costato che espande l'inspirazione, finché un giorno con la G maiuscola suonerà l'accordo giusto illuminando il Sol dell'avvenire. Quel giorno saprai che tutto era lì già da prima, nulla è mai sparito: solo, stava piegato e ripiegato, pronto come il mantice a soffiare sulle braci antiche, toccante come l'ampia fisarmonica, portata ad accompagnarne il ravvivarsi. Una spanna dopo l'altra si distende la visione di quel che è stato, è, sarà, non ora, non ieri, non ieri l'altro; non settimane né mesi né anni, ma fuori dal tempo.

* ...in time, over time, beyond Time

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a cura di Giulio Pianese

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