31 dicembre 2014

Cinque, quattro, tre, due, uno...

Non affannarti troppo: c'è un sacco di gente, su questo stesso globo, che a quest'ora è già da un pezzo nel 2015!

La zucca nella zucca

L'ultima corsa del 2014 è stata questione di schivare sul terreno il ghiaccio o di farne scricchiolare a bella posta sotto i piedi la crosta. A dire il vero, è stata anche una mezz'ora di alterni pensieri contrastanti, per esempio sulla necessità di mangiare di meno e sul desiderio di farsi una pasta con la zucca appena rientrato, oppure sulla necessità di mettersi in pari con le incombenze incalzanti e sul desiderio di indulgere in svariate occupazioni mangiatempo, o ancora sui dubbi e sulle certezze, sui picchi e sulle bassezze, sull'interezza e sulla vita a spicchi, sul caffè da bere e sul macinarne i chicchi. Poi, per fortuna, c'è la doccia (abbastanza) calda.

30 dicembre 2014

Oh, ma... Capodanno?

Cosa fai a Capodanno è già di per sé una domanda imprecisa, perché in genere si intende chiedere notizie sui programmi dell'ultima sera dell'anno in corso. Manca ancora un sacco di tempo, ma credo di poter ipotizzare che domani sera, dopo aver cenato, a mezzanotte brinderò. Poi, magari, se per il resto della nottata si troverà ancora posto in qualche milonga, inizierò anche il 2015 a passo di tango (e di vals, e di milonga).

A proposito di propositi

La dieta non s'inizia col nuovo anno, né subito dopo l'Epifania.
Semmai, quando finiranno gli avanzi.

27 dicembre 2014

Corsa, regali e giochi chirali

Non ho fatto in tempo a uscire sotto la neve, ma la mezz'ora corsa oggi mi permette di dire che finora l'unico allenamento saltato è stato quello del giorno di Natale, quando non ho voluto rinunciare né all'apertura dei regali in Bovisa alla mattina con la famigliola riunita per l'occasione, né alla convivialità della numerosa famiglia larga alle prese con attività primarie quali ingestione e digestione, tra l'incessante sequela di portate e vari giochi da tavolo atti a coinvolgere quasi tutti i commensali.
A proposito di regali: con la maglietta tecnica nera North Face Hybrid me paro diabbolik, ma tranquilli, senza chiavi non so entrare da nessuna parte e difatti ho dovuto accontentarmi di girare intorno a Villa Ghirlanda, avendone trovato i cancelli già chiusi.
A proposito di giochi: i più apprezzati in questi due giorni sono stati Taboo e Indomimando, quasi uno lo specchio dell'altro, e in entrambi i casi il maggior divertimento è stato per tutti quanti la partecipazione dei nonni.

24 dicembre 2014

Buone feste in ogni caso

Sappiamo che c'era stato il dio Mitra, che si festeggiava il Sol Invictus, ecc. (vedi questo interessante e sintetico excursus al riguardo).
Tuttavia, volendo ammettere che domani sia il compleanno di Gesù, trovo crudele che l'iconografia, anziché rilanciare l'immagine di un bambinetto o di un saggio predicatore, prediliga il patimento di un essere inchiodato a una croce.
Insomma: tenere alla parete il crocifisso sembra normale perché prassi consolidata da una manciata di secoli, ma prova a immaginare un tifoso di calcio che appenda in cameretta il poster del suo idolo mentre si procura l'infortunio più grave della sua carriera!
I gusti sono gusti e se non mi metto a litigare con i fautori del panettone o del pandoro, figuriamoci se ci provo con i devoti. Tanto più che sono alle prese con la massima difficoltà del Natale: fare i pacchettini.
In ogni caso, dunque, buone feste.

18 dicembre 2014

Ciak, si gira!

Ogni tanto, anzi spesso, formulo la domanda "Quand'è l'ultima volta che hai fatto una cosa per la prima volta?" e ovviamente la pongo soprattutto a me stesso. Quando capita di poter rispondere affermativamente, si tratta quasi sempre di esperienze positive, che irradiano un'aura di contentezza atta ad avvolgere, almeno per un po'.

Venerdì è stata una di quelle volte e mi sono divertito un sacco. Certo, conta anche come te le racconti le cose, e se scherzosamente le pompi un pochino, pur senza perdere la consapevolezza dimensionale della realtà, ti ritrovi ad apprezzarne gioioso l'aspetto giocoso.
Dunque, venerdì è stata una di quelle volte perché per la prima volta ho fatto l'attore. La mia amica Ganga, cantante originaria di Sri Lanka, mi ha chiesto di interpretare una piccola parte nel videoclip di una sua canzone. Non dico niente sul ruolo né sulla riuscita fintanto che non avrò visto il filmato e soprattutto il risultato del montaggio, ma al di là di quei pochi secondi di apparizione futura, so già di essermi goduto l'opportunità di passare una serata assai divertente. Divertente e gustosa, visto che era cominciata con le leccornie della cucina casalinga singalese e che si è conclusa con libagioni da Milano-da-bere: nella fattispecie un classico Negroni, carico e abbondante, a cura dei baristi del locale in cui abbiamo girato un paio di scene e che per caso (o per tirarcela, evidentemente pensando già al red carpet, ai paparazzi e agli autografi) si chiama Actors' Studios Cafè.

10 dicembre 2014

Materiale autentico

Quando insegno a chi ha bisogno di rispolverare e migliorare l'inglese che già conosce, posso permettermi di utilizzare come ausilio testi un po' più complessi dei soliti destinati agli studentelli svogliati e soprattutto posso puntare su materiale autentico, ossia scritti e discorsi reali. Esempio: il blog di Seth Godin.

Altro esempio: i video di TED, con interessanti interventi su svariati argomenti. Uno di questi, presente on-line già da qualche stagione, è The Art of Asking (L'arte di chiedere) di Amanda Palmer, completo di trascrizione e traduzione. Te lo consiglio.
Oggi mi è giunta notizia che da quell'esperienza è nato un libro con lo stesso titolo.

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bonus: avevo già menzionato Amanda Palmer per un paio di chicche musicali: * e **, oltre che per quel discorso.

09 dicembre 2014

I cinquanta

Una dozzina d'anni fa mi dicevano che i 50 son belli da vivere perché ti gusti davvero tutto a un altro livello (che poi sostanzialmente a dirlo era Enzo Baldoni nella mailing list della Zonker Zone), ma io sotto sotto pensavo fossero considerazioni autoconsolatorie.
E invece.
Invece, mentre continuano a scorrere, sono qui a dirmi che davvero non è niente male, che non m'è passata la voglia d'imparare o di migliorare, che di cose belle ne faccio e ne vivo parecchie, che il gusto e il desiderio non si sono affievoliti e nemmeno le gioie o le belle speranze.
L'altro giorno al mio amico per la pelle, neocinquantenne, ho fatto gli auguri per telefono (non è su facebook) e sono stato lieto di sentirgli dire: "Sai, sono contento di esserci." Lo conosco e so che nemmeno questa era una considerazione autoconsolatoria.
Bene. Intanto godiamocela, poi si vedrà.

08 dicembre 2014

Quasi nessun dolore

Nelle conversazioni di livello medio, non appena dici di aver male da qualche parte, ti suggeriscono di prendere qualcosa, in genere un farmaco a effetto immediato. Salvo i casi estremi, lo ritengo un errore: se il corpo ti vuole segnalare che qualcosa non va, lo avrà fatto attraverso le sensazioni di disagio o malessere, che vengono puntualmente ignorate, e poi sarà passato al livello successivo, quello del dolore. Spegnere la spia senza analizzare il guasto ti preclude la possibilità di affrontarlo: meglio dunque cercare di capire come porre rimedio alla fonte, anziché andare a tacitare il sintomo.

Piccolo esempio personale: la settimana scorsa mi era venuto un dolore più acuto del solito a un piede, tormentandomi fino a rovinarmi l'umore e assottigliarmi le speranze per il giorno dopo, in cui prevedevo di andare a correre e anche a ballare. Ci ho dormito su e poi, anziché ricorrere a un analgesico, mi sono preso il quarto d'ora scarso necessario a seguire gli esercizi per i piedi già sperimentati in precedenza grazie alle segnalazioni dalle mie amiche tanguere altoatesine. Oh, ha funzionato!


a cura di Giulio Pianese

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