13 giugno 2013

Ballare all'aperto

Stasera ho intenzione di andare al Palatango di Segrate.
C'è di bello che si balla all'aperto, una sensazione che per il tango ho sperimentato ripetutamente l'anno scorso, la maggior parte delle volte proprio al Palatango durante la stagione estiva, quando sotto le stelle appena fuori città la temperatura regalava quel paio di gradi in meno sufficienti a riattivare gli entusiasmi troppo provati dall'afa.
Le altre occasioni sono state la Milonga popular, alla quale di recente ho bissato la partecipazione di un anno fa, godendo della musica e dell'atmosfera prima durante e dopo le tande; e, sempre l'anno scorso, un concerto che tennero sul tetto del centro commerciale di Cinisello Balsamo. Al suono di un'orchestra che si esibiva dal vivo mi capitò di ballare anche a Bolzano, ma quella volta causa il meteo riparammo all'interno del teatro.
Con la musica dal vivo, comunque, ballare è diverso: durata e stile dei pezzi sono meno prevedibili e si amplifica la sensazione d'irripetibilità ch'è già propria del ballo in sé.
In più, ballare all'aperto dà un senso di libertà. Quasi quanto far l'amore su un terrazzo, i corpi nudi riverberanti di luna come le notti d'estate il Talvera.

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a cura di Giulio Pianese

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