01 aprile 2013

Treno senza binari

Ieri sera al Treno c'era Jannacci. Tra le milonghe e i tanghi, tra i tanghi e i vals, tra i tanghi e i tanghi lui era lì, era lì spesso, l'ho sentito. I pezzi c'eran tutti, dico tutti perché ogni volta che se ne sentiva uno, sembrava proprio quello atto a catturare e per un momento in più si rimaneva in pè, come Veronica, sorridenti e ammiccanti per la breve gradita cortina omaggiante.

Ieri sera c'era anche Biondillo, al Treno di via San Gregorio 46, dove nel 1877 fu fondata la Società di mutuo soccorso tra macchinisti e fuochisti delle Ferrovie dell’Alta Italia. C'era perché era stato lui a ricordare che la Stazione Centrale a Milano fu arretrata di qualche centinaio di metri, lasciando spazio a via Vittor Pisani (di cui via San Gregorio è una traversa) e anche perché grazie alla sua lezione itinerante ho guardato con occhi diversi la Torre Breda procedendo da Repubblica a destinazione.

Ieri sera c'era tanta gente, al Treno. C'erano anche tre tipe di Vigevano (Linda, Anna e Valeria, se ricordo bene i nomi) venute fin lì solo per guardare. Mi hanno ricordato un incontro di un decennio fa alla prima Blogfest, quando conobbi tre lettrici pure, non (ancora) blogger, vera rarità in quel contesto. Vera rarità anche chi venga in milonga non per ballare, ma da quanto hanno detto sembrano intenzionate ad avvicinarsi alla pratica e così ho auspicato di rivederci non appena saranno invitabili (invitanti lo erano già).

Ieri sera c'era tanta gente al Treno, ma non troppa. Il locale, che insieme a Lorenzo, Elena e Martina visitavo per la prima volta e che ho apprezzato anche esteticamente, era pieno e così la pista, ma nonostante la stanchezza si era contenti d'esser lì e di rimanerci fino alle ore piccole, rimandando il sonno per una tanda (e un sorriso) in più.

1 commento:

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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