08 novembre 2012
Piccola acquatica banalità
Quando ci sono le onde e ti metti lì apposta, dove ancora si tocca, a farti sbatacchiare, è divertente. Se invece non sei lì apposta e le onde sono tali da moltiplicare la paura più del gusto, è meglio non tentare di toccare, ma lasciarsi innalzare e abbassare dal moto ondoso stesso, facendo solo attenzione a respirare, piano, quando c'è aria e a non farlo quando c'è acqua. Un po' di vigilanza nel lasciarsi andare, dunque, sembra una buona ricetta balsamica, gorghi esclusi.
In caso di gorgo, amico mio, occorre evitare di contrastare la trazione verso il basso annaspando verso la superficie, ch'è il modo migliore di annegare, e nuotare invece verso il basso per un po' assecondando il vortice finché non si riesce ad uscire lateralmente sfruttando la forza stessa del gorgo e riguadagnare la superficie. Occorrono lucidità e buoni polmoni, non so ben dirti se anche questo si presti a una metafora della vita, ma forse ma forse ma sì.
RispondiEliminaGiusto, Gilga! Come metafora la vidi usare da Enzo Baldoni nella mailing list della Zonker's Zone, e direi che è azzeccata.
Eliminac'è una bellissima giornata e penso di recarmi al mare, con il costune ed una chitarra, un libro, della carta e penna..delle matite ed un panino per pranzare lì ed amare questa giornata gioiosa e sfolgorante per il suo splendido sole...recuperando la gioia dei raggi di sole visti in città..in una città e che abbracciavano ipalazzi di antico valore.
RispondiEliminaStella*
no anzi la chitarra proprio no!!!! meglio una bici e nelle ore più calde...e senza metafore... tutto reale e semplicemente così...perchè il semplice è bello e sorprende, senza artefici e inutili parole. che bellissima giornata!
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