tag:blogger.com,1999:blog-55502462024-03-18T04:02:42.927+01:00Verba manent / ZuScrivo perché mi piace e perché mi aiuta a crescere.<br>
Scrivo perché ci sei tu a leggermi e perché la condivisione raddoppia il piacere.Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.comBlogger2441125tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-89248358878398490502024-02-29T23:37:00.001+01:002024-02-29T23:37:47.235+01:00Un giorno in più?<div style="text-align: left;">Che te ne faresti di un giorno in più? </div><div style="text-align: left;">Ventiquattro preziose ore regalate, pensaci. Nel momento in cui ti dovessi sentire in affanno, ecco un bacino di espansione per affrontare gli imprevisti, evadere le incombenze, sciogliere i nodi, mettersi in pari. Già: mettersi in pari, ma in pari con cosa? </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Quando può capitarti un giorno in più? </div><div style="text-align: left;">Trecentosessantasei invece di trecentosessantacinque, è chiaro: in un anno bisestile. Bonus per tutti: anche dovesse piovere, sempre di bonus si tratta. Proprio quello che ti serviva, dici, giusto il tempo di recuperare, di fare quel che hai ripetutamente rimandato. Dunque, dipende dal calendario? </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Un giorno è un giorno; se è in più, a deciderlo non sarà una convenzione appesa al muro, ma il tuo atteggiamento. Come in quel film bellissimo, <i>About time</i>, con l'intuizione che non sto a svelare qui, ma che riguarda il modo di porsi nei confronti di ogni singola giornata e di ciascun istante del suo svolgersi. Non ci credi? </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-76988284893390972262024-02-04T23:32:00.001+01:002024-02-04T23:32:49.447+01:00Ieri e ieri l'altro e di nuovo<p>Non vi è stato alcun bisogno di infilare occhiali rosa con quel cielo confetto: un rosazzurro quasi da cartone animato. Rosazzurro come il negozio nel quale i miei si servivano quando eravamo piccoli: la tranquillità esperita inconsapevolmente e perciò data per scontata. Bellezze incredibili, a riguardarle con gli occhi della memoria.</p><p>Un bianco e nero quasi seppiato poche ore più tardi al cinema, con temi trattati in modo crudamente geniale, vedi le violente movenze sui virtuosismi vocali di Petra Magoni. Scene e vicende che lasciano l'amaro in bocca, perché l'apparente esagerazione caricaturale è purtroppo molto meno di quel che accadeva e continua ad accadere. <i>C'è ancora domani</i>, dice lei, ed è purtroppo vero ancora oggi. </p><p>Bianca e nera anche la torta per la festa del Tangoy sabato. Un'intera sera a ballare: non ci si stufa mai, e come si potrebbe?, di musica e abbracci, quelli ritrovati e rinnovati, quelli nuovi che spesso celano piacevoli scoperte, quelli riscoperti. </p><p>Oggi un'altalena al parco Trotter ha ospitato una ottantanovenne, che a un certo punto ha perfino iniziato a spingersi da sola: mia mamma, se sollecitata, lo spirito ce l'ha. Sorrido. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-46096806569553092592024-02-01T22:17:00.000+01:002024-02-01T22:17:17.406+01:00Lo stupore degli occhi bambini<p>Lo stupore degli occhi bambini che abbiamo in noi se non lo soffochiamo ci permette di godere di tanti piccoli frammenti di felicità. Si tratta di istanti da cogliere e custodire poi sorridendo nella memoria delle inezie senza scopo specifico. </p><p>Un semplice esempio è rievocare l'incredula divertita gioia di quando per la prima volta mi resi conto che in <i>Mrs Robinson</i> Simon e Garfunkel menzionavano un nome che per me che avevo studiato francese alle medie e al liceo era stato assolutamente impossibile captare fino a quel momento: Joe DiMaggio, poesia sonora pur non avendo io mai apprezzato né conosciuto il baseball. </p><p>Il verso richiama l'<i>Ubi sunt?</i> già risonante nella <i>Ballade des dames du temps jadis</i> di François Villon:</p><p style="text-align: left;"></p><blockquote><i>Where have you gone, Joe DiMaggio?</i></blockquote><p></p><p>E la sottostante malinconia si fa plurale in quello seguente:</p><p></p><blockquote><i>Our nation turns its lonely eyes to you</i></blockquote><p></p><p><a href="https://open.spotify.com/intl-it/track/0iOZM63lendWRTTeKhZBSC?si=6ab7c5aada934c02" target="_blank">Canticchiamola</a>. [testo <a href="https://g.co/kgs/MqP9Y2b" target="_blank">qui</a>]</p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-64913072603509991902024-01-30T23:57:00.000+01:002024-01-30T23:57:45.712+01:00Malie<div style="text-align: left;">Che cosa bussa al tuo cuore? Memoria o passione?</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Se ti svegli dal buio alla luce, cosa cerchi oltre all'acqua che plachi l'arsura del respiro mozzato? Sono di più i perché o i sorrisi, i rammarichi o gli entusiasmi, gli slanci o gli affanni, nel tuo salire e scendere le scalinate del quotidiano esistere?</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Tra quelli che affiorano al tuo dire, quanti verbi sono al presente? Quanto te ne discosti armeggiando tra futuro e passato, brandendo condizionali o evasioni ipotetiche? Come ti agganci al qui e ora, come resisti all'altrove spaziotemporale? </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">E se invece sei saldamente nel reale, riesci nondimeno a coltivare ogni espansione di te in tempi e distanze vissuti e da vivere? </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Voglio musica ad avvolgermi fin qui, estatica dinamica d'abbracci.</div><div style="text-align: left;"><br /></div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-71930840038251824342023-12-31T19:40:00.004+01:002023-12-31T19:40:55.867+01:00Buon ognigiorno<div style="text-align: left;">Mettersi a chiedere cose all'anno che verrà, se non sei Lucio Dalla, ha davvero poco senso. Se qualcosa migliorerà, non sarà certo dovuto all'ultimo foglio di calendario che lascia il posto a un nuovo fascicolo. E poi, chi è questo Anno che arriva? La personificazione è un tentativo perso in partenza poiché colloca al di fuori di noi le responsabilità, come fanno i fanatici. <br />È pur vero che chiedendo si mettono a fuoco i desideri e che questo è il primo passo per puntare a realizzarli. Quindi in questo senso potrebbe anche andare, purché in qualche modo gli auspici riguardino direttamente noi e le nostre azioni. </div><div style="text-align: left;"><br />Augurare un intero anno buono è di un ottimismo che supera perfino il mio, ma va bene, è una bella intenzione. <br />Tuttavia, pensando che in realtà sia il qui e ora a decidere e influenzare il futuro, preferisco un augurio che ci segua passo passo, nell'attenzione vigile alle piccole cose, nell'apprezzamento del bello e dei momenti di gioia, nella cura nei confronti delle mini-decisioni che grandemente informano la nostra quotidianità. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Per questo vi auguro e ci auguro Buon Ognigiorno, fin dall'inizio del 2024.</div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-43262627802077691292023-11-30T22:33:00.002+01:002023-12-01T21:05:36.190+01:00Affettuosità<p>Questo è uno dei doni che mi hanno trasmesso i miei genitori e in generale tutti i miei cari. Si tratta di un atteggiamento beneficamente contagioso, a ricarica reciproca automatica, una modalità che in molte situazioni è salvifica, tendendo a instillare buonumore. </p><p>In determinati ambiti può essere considerata affine all'invadenza, ma basta controllarsi un pochino per evitare di risultare fastidiosi; oppure, orientarsi verso ambiti in cui viene apprezzata come valore predefinito, e crogiolarvisi. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-21161560399279981112023-10-31T15:29:00.000+01:002023-10-31T15:29:15.221+01:00Cicatrici<p>I segni delle ferite rimangono.</p><p>Me ne accorgo guardandomi il dito medio della mano destra, dal lato dell'anulare. Reca il pallore della carne rimarginata, liscia e capace di infastidire un pochino. </p><p>Per la prima volta nella vita, sul finire di agosto, sono stato morsicato da un cane. Un cagnone che pareva pacioso, sdraiato in quella viuzza accanto a un paio di gattini. Ero uscito di mattina a esplorare l'isoletta alla quale eravamo approdati nel cuore della notte precedente, dopo sei ore di traversata su scomode poltrone. </p><p>L'isoletta, Psarà, è una meraviglia per chi ama una vacanza molto tranquilla in mezzo all'Egeo, ma il paesino è in verità piuttosto sgarrupato. Tra i lavori in corso per le numerose ristrutturazioni ci siamo districati un po' a caso per l'intera settimana, percorrendo quasi sempre itinerari diversi per tornare alla base, cosa che in una località tanto piccola sembrava impossibile. </p><p>Quella mattina, quindi, a maggior ragione stavo vagando e mi apprestavo a sbucare sul lungomare dell'esiguo porticciolo quando il grosso pacioso peloso quadrupede decise di attaccarmi mentre attraversavo quello che evidentemente considerava il suo territorio. Per fortuna al penultimo istante l'istinto mi spinse a correre, e la bavosa bocca mi addentò solo parzialmente. Entrai in un bar chiedendo di potermi lavare la mano sanguinolenta e fui immediatamente assistito da due o tre persone, una delle quali poi insistette per accompagnarmi in motorino dal medico. </p><p>Un bel fastidio dover rinunciare per un paio di giorni a tuffarmi in quel mare, una scocciatura dovermi sottoporre anche nei giorni successivi al rito della medicazione all'ambulatorio turistico. Tuttavia, l'incidente si rivelò foriero di amenità e coccole da parte di varie persone della piccola comunità insulare, della quale in un certo qual modo ci siamo sentiti parte per l'intera vacanza, al punto di progettarvi un ritorno a breve. </p><p>Morale: da una ferita può nascere qualcosa di buono oltre al dolore, però i segni rimangono. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-38346815399021557272023-09-30T20:24:00.000+02:002023-09-30T20:24:31.023+02:00Il v(u)oto del plenilunio<p>L'illusione di poter catturare il momento si evidenzia quando, privi di nozioni approfondite, abilità specifiche e strumenti idonei, tentiamo, improvvisando, di ritrarre un plenilunio, un paesaggio a perdita d'occhio, un insieme ineffabile di sfumature. </p><p>Ancor più quando proviamo a rendere in parole un senso di smarrimento o di mancanza, un disagio non circoscritto, una sofferenza vaga e per questo inaffrontabile.</p><p>Tutto ciò si moltiplica, come difficoltà comunicativa, laddove tali intenzioni riguardino non il nostro personale abisso, ma quello tanto più insondabile di qualcun altro. </p><p>Lì, la formula del patire è semplicemente proporzionale all'intensità del legame affettivo che permane oltre lo spesso muro dell'incomprensione.</p><p>E tuttavia, non si smette di sperare per il meglio (vedi: luna dei regalini). </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-66789613596860626622023-08-31T23:30:00.005+02:002023-08-31T23:30:43.229+02:00Verso il primo di settembre <p>Delle ferie appena trascorse in Grecia voglio certamente dire, ma non ora, ché mi devo preparare al vero capodanno.</p><p>Ciao! </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-68011377662661671782023-07-31T01:53:00.000+02:002023-07-31T01:53:23.920+02:00Due terziIn questo luglio gironzolone, tra l'altro ho compiuto 60 anni. Mi fa impressione avere completato una porzione significativa della mia esistenza, ma il numero in sé non mi pesa quanto avevo immaginato. <div><br /><div>Come sempre, ho festeggiato nel giorno giusto, con chi c'era: in questo caso, brindando con la Guinness insieme a una mia collega, al barista e a un avventore del pub in cui ci eravamo infilati, dopo aver ricevuto dal vivo gli auguri dei trenta allievi che abbiamo accompagnato a Dublino.</div><div><br /></div><div>È stato un mese denso e impegnativo, dolce e intenso, doloroso e intricato, ma vivo, un po' come il cielo d'Irlanda che t'intride mettendoti talvolta a dura prova, ma che sa avvolgerti sempre nell'incanto, soprattutto se anche in caso di precipitazioni riesci a scorgere il barlume di speranza che da qualche parte s'accende, insieme alle soddisfazioni. </div><div><br /></div><div><br /></div></div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-38456393159175434572023-06-27T13:06:00.000+02:002023-06-27T13:06:18.845+02:00Un incipit"Quando la trovarono, era per strada di notte con un secchio vuoto in mano, lungo una via piena di negozi, e non disse nulla."<br /><br />Rileggendolo per mandarlo a Pino Ierolli di <a href="http://incipitario.com">incipitario.com</a>, m'accorgo che questo è un gran bell'incipit, perlomeno nella traduzione dal tedesco di Ada Vigliani.<br /><div style="text-align: left;">Si tratta del romanzo breve <i>Storia della bambina che volle fermare il tempo</i>, di Jenny Erpenbeck (Sellerio, 2020). L'originale uscì nel 1999 col titolo <i>Geschichte vom alten Kind</i>, che se capisco bene significa letteralmente "storia della bambina vecchia": un romanzo strano, strambo, ma di indubbio valore. </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-30261282347795104772023-06-06T21:56:00.001+02:002023-06-06T21:56:44.496+02:00Lì in mezzoC'è una foto di mio papà Umberto che tiene per mano mio figlio Lorenzo piccolino, bello e buffo con il berretto a sghimbescio: li riguardo e mi sembra di stare lì in mezzo, tra le loro mani, contento e sorridente di tenerezza anch'io. <br />Non la pubblico qui ma fidati, è bella, bella ben oltre la mia ovvia parzialità. <br />Baci e baci. Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-74671144941407501722023-05-29T23:40:00.000+02:002023-05-29T23:40:53.635+02:00More di gelsoQuando le cogli poi si vede perché ti tingono le dita, quando le mangi si sente perché sono dolci dolci e poi anche lì si vede perché ti tingono il sorriso. <div><br /><div>Le colsi e le mangiai al parco di Villa Litta ad Affori, le ho colte e mangiate al parco Nord nella zona di Bruzzano che ho visitato ieri per la prima volta. </div><div>In entrambe le occasioni, grazie ai festeggiamenti per mio figlio Lorenzo, un patatino allora, un grandone oggi, sempre con tanta dolcezza.
La mia, la nostra, quella della famiglia riunita per le occasioni speciali. </div><div>Le more invece stavolta erano meno pronte, sebbene parecchio apprezzabili. Il cane Nelson non le ha mangiate, era troppo occupato ad agitarsi per le numerose papere che si aggiravano nei dintorni. </div></div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-88790192630619410382023-04-30T21:01:00.000+02:002023-04-30T21:01:16.667+02:00Come un venticinque aprile<p style="text-align: left;">Incontri attesi e incontri disattesi, incontri inaspettati e incontri mancati; incontri improvvisi, incontri di sorrisi: in manifestazione, in una manifestazione partecipatissima e sentita, è come nella vita: non riesci a vedere tutti, ma sai che ci sono o saprai che ci sono stati; e soprattutto, sai di esserci e sarai contento di esserci stato. </p><p style="text-align: left;">Come nella vita, in un venticinque aprile anche chi non c'era lo puoi portare con te, per un pezzetto di strada, nell'aria come la musica, nello spazio come le danze, nello specchio dei sorrisi moltiplicati, nel passato dei ricordi, nel futuro del pensiero. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-89810330393561861122023-03-31T22:02:00.002+02:002023-03-31T22:02:48.788+02:00RiveditinmeCercherò di riflettere meglio, disse lo specchio, ma tu prenditi cura della mia nitidezza. Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-9458223603007048452023-02-28T20:57:00.001+01:002023-02-28T21:07:24.143+01:00Un paio di cose<div style="text-align: left;">Prima che il mese breve se ne vada per fare spazio a quello pazzerello, desidero appuntare qui un paio di cose: una riguarda l'ascoltare il corpo, l'altra una serie TV della quale ho completato la visione.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Domenica mi è capitata una cosa per me insolita, dopo una giornata lunga, bella e intensa. </div><div style="text-align: left;">In mattinata sono andato a prendere mia mamma all'RSA perché potesse gioire di un pranzo familiare nel corso del quale non sono mancate risate e libagioni: a casa di Martina, sopraffina cuoca come sempre, c'erano anche mio fratello, sua moglie e mia figlia, e abbiamo gustato un rosso, il Sagrantino, che picchia duro dopo qualche bicchiere. Alla fine ho riportato mia mamma in struttura, cercando di consolarla quando a un certo punto si è resa conto che un sacco di nostri cari sono morti (se mi fa domande, non riesco a mentirle). </div><div style="text-align: left;">Poi me ne sono tornato a casa, intenzionato a uscire di nuovo per andare a ballare. Tuttavia, sentendomi "un po' stanchino", verso le sette ho deciso di farmi un pisolo, ma per bene, cioè in pigiama e sotto le pezze. Di solito mi basta un quarto d'ora di ricarica, ma già immaginavo di restare a dormire per una mezz'oretta, date le circostanze. Ebbene, dopo un po' ho riaperto gli occhi e la radiosveglia, che non avevo attivato, figurati, segnava le 2:33. Invece di contrariarmi, ho sorriso, contento di aver accondisceso a un'esigenza del mio corpo, che non sempre ascolto, e ho ripreso a dormire fino al mattino seguente. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">L'altro fatto riguarda la serie <i><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Shameless_(American_TV_series)">Shameless</a></i>, di cui negli ultimi mesi ho guardato tutti gli episodi delle 11 stagioni, in originale coi provvidi sottotitoli in inglese. </div><div style="text-align: left;">Quando qualcosa termina, sono sempre un po' triste, è una sensazione che mi trascino <a href="https://giuliozu.blogspot.com/2011/11/senza-rete.html">fin da piccolo</a>. Nel momento in cui l'ultimo episodio si avviava alla conclusione, mi predisponevo già al minuscolo lutto, ma la malinconia si è attenuata nel sorriso mentre mi rendevo conto di un riecheggiare, che ho poi verificato: le atmosfere e perfino le parole finali riportano fedelmente all'inizio del primissimo episodio, in una circolarità spiraloide, in cui niente è come prima, ma in un certo qual modo lo ricorda e lo porta in sé, per sempre. </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-9365358217991734822023-01-16T18:47:00.001+01:002023-01-16T18:58:23.987+01:00Fermare il tempo<blockquote><div style="text-align: left;"><i>There are moments when time does stop. We must be alert enough to notice such moments. </i></div></blockquote><p style="text-align: right;">(John Irving, <i>A Widow for One Year</i>)</p><div style="text-align: left;">Leggo un'altra bella storia di John Irving, autore che dopo più di trent'anni ancora non mi stufa, e concordo con questa sua affermazione: "Ci sono momenti in cui il tempo davvero si ferma." </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Uno, e scriverne è quasi ricorsivo, è quello della lettura, se ci si trova immersi in una storia avvincente. Un altro è l'ascolto della musica, quando le si dedica attenzione e sentimento. Esempio attiguo è quello del ballo, nella mia esperienza soprattutto il tango, in quanto coincidenza di percezione e comunicazione espresse nel movimento condiviso. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Sintetizzando, succede quando ci si appassiona. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Quanto alla seconda frase di Irving, è un monito saggio e utile: "Dobbiamo essere abbastanza vigili da notarli."</div><div style="text-align: left;">Utile non solo per goderseli come si deve, ma anche per distinguerli da altri modi per fermare il tempo che attengono all'ambito delle dipendenze. Come riconoscerle? Basta rendersi conto di come ci si sente dopo: carichi e contenti o vuoti e depressi. </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-74613774289742481952023-01-07T00:39:00.001+01:002023-01-08T23:18:30.363+01:00Viaggiare nello spazio<p>Per viaggiare nello spazio, il modo più economico è immergersi nella lettura: abbandonarsi a parole, pagine, vicende rese reali attraverso la decodifica di segni su carta. </p><p>Un altro è percorrere chilometri, a decine o centinaia, per spostarsi anche fisicamente in luoghi diversi. </p><p>Entrambi sono affascinanti, ma il secondo ti permette di vivere da vicino graziosità e bellezze in parte inattese, come nel caso del centro storico di Treviso, e magari di incontrare finalmente di persona chi conoscevi solo online da qualche lustro, come nel caso del magnifico Mistro, che dal vivo è perfino più simpatico e interessante che sul web. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-12188856283912671352023-01-05T23:58:00.001+01:002023-01-06T00:00:57.503+01:00Per la Befana<p>Anziché una calza, per la Befana lascio in vista una scarpa da tango, perché me la riempia di tante altre occasioni per ballare. (*)</p><div style="text-align: left;">--</div><div style="text-align: left;">(*) ballare tango mi piace molto; perfino quando durante una serata il pavimento si rivela inadeguato continua a piacermi molto, se le tanguere sono quelle giuste. (**) </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">----</div><div style="text-align: left;">(**) nessun accostamento deve essere inteso tra di esse e la signora che vien di notte con le scarpe tutte rotte.</div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-67830352120247985802023-01-04T20:17:00.001+01:002023-01-04T20:23:00.321+01:00Viaggiare nel tempo<p style="text-align: left;">Per <a href="https://giuliozu.blogspot.com/search?q=viaggiare+nel+tempo">viaggiare nel tempo</a>, il modo più facile è abbandonarsi alla musica. Un altro è seguire i fili d'Arianna dei ricordi condivisi. Funziona anche ripensare alle persone che nel corso della nostra vita hanno accompagnato momenti o periodi particolarmente incisivi. </p><p style="text-align: left;">Viaggiare nel passato, in effetti, soprattutto nel proprio, è tutt'altro che impossibile; farlo nel futuro, però, richiede uno sguardo lungo, lunghissimo, che non tutti possiedono. Io non ce l'ho, né credo di volerlo, tutto sommato. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-24495486820993964152023-01-03T23:25:00.000+01:002023-01-03T23:25:39.937+01:00Qualità o quantità<p>La finitezza della dimensione temporale suggerisce o addirittura impone di privilegiare la qualità rispetto alla quantità.</p><p>Tuttavia, elementi quali ansia, impazienza e golosità vi si frappongono come ostacoli non immediatamente sormontabili.</p><p>Credo valga tanto per il cibo e le libagioni quanto per intrattenimenti vari, tra cui per esempio il tango.</p><p>Sono l'accresciuta consapevolezza e l'affinamento del gusto a indurre la capacità selettiva, ma sarebbe arido tralasciare il fattore umano, e stupido ridurre la gioiosa interattività, sia essa in ambito ludico, lavorativo o sociale in senso ampio. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-8599776830968291552023-01-02T18:56:00.002+01:002023-01-02T18:56:58.719+01:00Basta<p style="text-align: left;">Per sognare, basta addormentarsi; per interrompere un brutto sogno, basta svegliarsi; per fare, basta rimanere svegli.</p><p style="text-align: left;">Per fare sogni a occhi aperti, basta tenere un piede al di qua e uno al di là della concretezza; per non addormentarsi per sempre, basta evitare di farlo guidando. </p><p style="text-align: left;">Per realizzare i sogni, non basta una cosa qualsiasi e una sola cosa non basta; di sicuro, però, per realizzarli occorre prima sognarli, e poi riuscire a risvegliarsi e <a href="https://giuliozu.blogspot.com/search?q=per+fare+le+cose+bisogna+farle">fare</a>. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-80573425768227061722023-01-01T14:42:00.000+01:002023-01-01T14:42:01.753+01:00 Questo è un anno<p>Questo è un anno di 365 giorni e miracoli non ne farai, salvo quello di considerare prezioso e irripetibile ciascuno di essi. </p>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-61162220835237585692022-12-31T19:54:00.000+01:002022-12-31T19:54:54.661+01:00Per ogni anno nuovo<div style="text-align: left;">Come augurio, voglio riportare quello scritto da mia mamma su uno dei suoi quadernini e destinato a noi figli e ai nipoti: </div><blockquote><div style="text-align: left;"><i><b>Siate sempre felici ed entusiasti.</b></i></div></blockquote><div style="text-align: left;">Mi pare bellissimo non solo come auspicio, ma come proposito, perché almeno in parte dipende proprio da noi, ed è bene ricordarcelo; per il nuovo anno, certamente, ma anche per tutti quelli successivi che avremo in sorte. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Baci e sorrisi a tutti, nonostante ogni giustificata malinconia. </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5550246.post-33478885256424798102022-11-24T00:20:00.000+01:002022-11-24T00:20:11.067+01:00Son rossori<div style="text-align: left;">I crisantemi sul balcone si stanno imporporando </div><div style="text-align: left;">- oh, meraviglia - </div><div style="text-align: left;">come le stringhe bianche delle mie scarpe rosse </div><div style="text-align: left;">che con la pioggia stingono. </div>Zuhttp://www.blogger.com/profile/17660034709189862667noreply@blogger.com0