29 dicembre 2020

Corto e intenso

In fondo a queste righe trovi il link a un cortometraggio bellissimo. Ce l'avevo in videocassetta, registrato dalle trasmissioni di Telepiù nei primi anni '90. L'abbonamento me l'avevano regalato e poi l'emittente me l'aveva prolungato gratuitamente, per cui in quel periodo ero riuscito a scoprire, vedere e in molti casi registrare una serie di film altrimenti poco fruibili, vuoi per la limitatissima o inesistente distribuzione nelle sale, vuoi perché erano capolavori del passato (tutti quelli di Ernst Lubitsch, per esempio). Naturalmente la programmazione comprendeva anche i film di cassetta, e me li godevo, approfittando anche della possibilità di vederli in lingua originale. 

Se tutto ciò ti sembra poco, probabilmente dimentichi che in quegli anni Internet non era ancora disponibile (per la serie: dare per scontato quel che c'è senza pensare che potrebbe non esserci). 

Tornando al cortometraggio: avevo voglia di rivederlo, ma soprattutto di mostrarlo a chi non lo aveva mai visto, perché si sa che la condivisione raddoppia il piacere. Solo grazie a Martina, però, mi è sovvenuto che ricorrendo al web sarei forse riuscito a scavalcare la mancanza di un apparecchio VCR. Ho così potuto condividerlo coi miei figli e farlo rivedere anche alla loro mamma, che se lo ricordava. 

Il cortometraggio s'intitola Kill Me Later ed è l'opera prima di Maria Ripoll, che in soli 9 minuti racconta tutto in modo intenso e molto cinematografico, ossia comprensibile in primo luogo attraverso le immagini. 

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a cura di Giulio Pianese

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