29 novembre 2018

Era ieri o ieri l'altro

Era ieri, sì, ieri, son sicuro: era ieri, o l'altro ieri, quando stavo al sole in cima ad una cresta dolomitica. Era forse il giorno prima quando al caldo bianco e blu la brezzolina greca accarezzava in spiaggia le mie voglie.
Saran passati cinque giorni da quel lungo viaggiare lungo vie deserte, una decina al massimo dai giri in autostop. Forse un paio di mesi, o tre, dagli umidi baci timidi e, te lo concedo, almeno un anno e mezzo da quel dieci e lode preso nel dettato. Magari un lustro avanti nemmeno c'ero ancora.
Invece un giorno e un mese dopo, andando e riavvolgendo, diverse e assai copiose ecco affiorare nitide, lucenti e sfarfallare poi trentaduemila e cento immagini, sottili come petali archiviati in un sussurro.
È così fatto, pare, della memoria l'almanacco, coi misteriosi anditi, suoi magici wormhole che in un baleno svelano stanzoni e bugigattoli, colori e panorami, distese e controcieli di luci radenti, meravigliosi attimi infiniti, distanti e vicini, meravigliosi attimi infiniti.


a cura di Giulio Pianese

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