27 novembre 2016

Violenza e ignoranza, violenza è ignoranza

Riguardo alla giornata contro la violenza sulle donne, l'argomento mi è parso talmente ovvio da non farmi sentire la necessità di ribadirlo con qualche logo o dichiarazione ad hoc su facebook, come si usa.

Non per questo ritengo inutili le esternazioni, siano esse telematiche o, molto meglio, espresse mediante una manifestazione pubblica. Intendiamoci: non credo possano in qualche modo fermare i violenti, i quali lo sono innanzitutto perché non ascoltano né, forse, sanno farlo.
Cionondimeno, una dimostrazione di unità, comprensione, condivisione può servire a dare coraggio alle vittime dei soprusi, affinché osino contestare, contrastare, denunciare le violenze subite. Affinché non si sentano sole, ma soprattutto perché cessino di considerare normali dei comportamenti inaccettabili e subumani.

Educazione: la vicinanza è la più efficare nemica della violenza.

Se estendiamo un po' il concetto, attigui alla violenza sono gli atteggiamenti sprezzanti, pregiudiziali, ignoranti. Non di rado i misogini sono anche razzisti. Entrambi questi modi di porsi trovano terreno fertile nell'ignoranza: non so chi è l'altro, non lo riconosco, perciò, prudenzialmente, lo detesto. Da un'insicurezza di fondo nasce un'aggressività ingiustificata e stupida.

A scuola, noto che in generale nelle classi esclusivamente maschili prevale l'ostentazione di modalità da cavernicoli nel rapportarsi all'altro sesso, mentre nelle classi miste tale modalità è quantomeno attenuata, se non addirittura assente.

Occorre capire e far capire che avvicinarsi, conoscersi e riconoscersi è più interessante e più bello che farsi la guerra; che la conoscenza può avvenire solo attraverso un avvicinamento condito da curiosità e interesse; che riconoscendo l'altro, riconoscerò un'altra parte di me.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi